Hazlehurst & Crystal Springs, Mississippi

Hazlehurst, historic district

Da Natchez verso Brookhaven percorriamo la Highway 84 in mezzo al verde, (1) virando poi a nord sulla Interstate 55 – avviene qui il giro di boa, la risalita definitiva verso l’ancora lontana Memphis – arrivando ad Hazlehurst con pioggia a dirotto. Il voto di non percorrere interstates (per viabilità sono paragonabili alle ns autostrade, ma sono gratuite oltre che facili da abbandonare e da riprendere) è stato tradito perché era pomeriggio inoltrato, e volendo fermarsi anche a Crystal Springs aveva senso farlo con un po’ di luce. Altrimenti avremmo preso la Highway 51, o la State Highway 28.

Hazlehurst, historic district

Caratteristiche strade in mattoni. Cittadina da poche migliaia di abitanti simile a tante altre in Mississippi, un po’ meglio mantenuta forse rispetto alla media e ricca di edifici d’epoca, ma ugualmente deserta, nella contea Copiah, che nel linguaggio dei nativi significa “pantera”.

Hazlehurst, historic district

Tutta nostra la città

Sunset in Hazlehurst, Mississippi

Tramonto ad Hazlehurst

Hazlehurst, city marker

Historical marker per la città intestata a George Hazlehurst, capo ingegnere nella costruzione della prima strada ferrata che connetteva Jackson e New Orleans (The New Orleans, Jackson and Great Northern Railroad, poi Illinois Central), il cui ultimo chiodo fu battuto qui il 31 marzo 1858. Poco prima dell’inizio della Guerra Civile quindi, a cui Hazlehurst rimase estranea nei primi anni, quando cominciò a prosperare grazie alla ferrovia essendo punto di arrivo e partenza di merci agricole, bestiame e legname. Alla fine della guerra la linea si ritrovò distrutta, tuttavia la città continuò a crescere e diventò sede della Contea nel 1872 (nonostante Crystal Springs, nella stessa contea, sia più grande).
Hazlehurst vide la guerra da vicino nel 1863: negli stessi mesi della campagna di Vicksburg del generale unionista U.S. Grant, il colonnello B.H. Grierson attraversò con tre reggimenti di cavalleria tutto il Mississippi distruggendo treni e ferrovie, incendiando i magazzini militari dei confederati e liberando schiavi – il cosiddetto Grierson’s Raid – allo scopo di distogliere l’attenzione dalla grande offensiva di Grant; così il 28 aprile Grierson arrivò in città e la saccheggiò. I suoi uomini diedero fuoco a molti edifici commerciali e alla stazione, ma quando gli incendi cominciarono a espandersi troppo gli stessi furono a fianco dei cittadini per spegnerli.

Hazlehurst, historic district

Il ponticello su Gallatin Street oltrepassa la ferrovia. Hazlehurst nel suo primo insediamento (poi decaduto) si chiamava Gallatin, come la città del Tennessee da cui provenivano i due avvocati giunti qui nel 1819. Costruirono le loro case sugli argini del Bayou Pierre (più a ovest rispetto a dov’è ora la città), e altri coloni arrivarono. La contea, conosciuta come Tomato Capital of the World, motto nato soprattutto per Crystal Springs, fu ceduta agli Stati Uniti dalla tribù Choctaw nel Doak’s Stand Treaty del 1820. L’agricoltura di Hazlehurst si basa ancora su pomodori e cavoli, e credo sia così anche per Crystal Springs dato che ogni anno vi si tiene il Tomato Festival.

Hazlehurst, historic district

L’ultimo edificio in fondo era l’Hotel Hazle, del 1880 circa.
«Robert Johnson, “the King of the Delta Blues Singers”, was born outside the Delta, in this town on Highway 51 south of Jackson, on May 8, 1911», scrive Cheseborough nella sua guida. Lasciò Hazlehurst da bambino, portato prima a Memphis e poi a Robinsonville, dove passò l’infanzia e l’adolescenza, cominciando a suonare. Attorno al 1930 tornò ad Hazlehurst in cerca del suo vero padre, Noah Johnson.
Non c’è modo di sapere se la ricerca fu fruttuosa, si sa però che Robert, già vedovo a neppure vent’anni, qui si risposò con la più grande Calletta (Callie) Craft, il 4 maggio 1931, e intensificò la pratica sulla chitarra con la guida di un bluesman locale, Ike Zinnerman, tanto che, come noto, quando pochi anni dopo tornò nel Delta stupì per i suoi progressi chi l’aveva conosciuto e sentito suonare precedentemente. La leggenda del patto col diavolo e il mito post mortem nacquero proprio da questo semplice fatto quando fu riportato da Son House negli anni 1960 in un’intervista (ne ho parlato in questo articolo).

Hazlehurst, historic district

L’edificio con le colonne è una chiesa battista. Qui vicino c’è il Copiah County Courthouse, tribunale e sede della contea costruito nel 1902. È dove Robert Johnson si sposò, e dove al sabato pomeriggio suonava davanti all’ingresso. Nel Cheseborough si legge che il luogo di nascita di RJ è appena a nord di Hazlehurst all’altezza dell’intersezione tra la I-55 (sopraelevata) e la Highway 28, nella fattoria una volta lì presente. Luogo facile da individuare, ma oggi non c’è nulla da vedere se non diversi incroci stradali.
L’autore dice che la casa natia è stata spostata e non si sa dove sia. In rete ci sono foto (link rimosso [2022] perché la pagina non è più rintracciabile) di ciò che rimane della struttura risalente al 1905, ormai distrutta, dopo che fu spostata di circa un chilometro e mezzo per il passaggio della Interstate; una nota del 2017 riporta che la casa, ora al sicuro, appartiene al municipio di Hazlehurst, e che l’idea è di restaurarla e di piazzarla in città.(2)
Non si può dire che gli incroci non tornino puntualmente quando si parla di RJ: quello dove nacque (se anche allora ce n’era uno, non era certo con la I-55), quello dove avrebbe venduto l’anima al diavolo (vedi qui), e quello dove sarebbe stato avvelenato, al Three Forks Store, tra la 49 E e la Highway 82 fuori Greenwood. Peccato che lui di tutto ciò non abbia mai immaginato nulla.

Hazlehurst, Mississippi

Questa vetrina colpisce per la sua afroamericanità spinta; all’inizio ho pensato fosse di pompe funebri, ma direi che è di una chiesa vista la scritta sul poster (Relax God is in Control).

Hazlehurst, Mississippi

Nella piazza attorno al tribunale si commemorano anche i veterani di diverse guerre, e Mrs Annie Coleman Peyton, cittadina a capo degli sforzi per la nascita del Mississippi State College for Women (ora Mississippi University for Women) nel 1884, primo college pubblico per donne negli States.

station, Hazlehurst, Mississippi

Stazione di Hazlehurst

Hazlehurst, Mississippi Music Museum

L’Illinois Central Railroad Passenger Depot è stato restaurato come Mississippi Music Museum. Ospita anche gli uffici della Camera di Commercio locale, ed è inserito nel National Register of Historic Places.

Hazlehurst, Mississippi Music Museum

Naturalmente include un’esposizione su Robert Johnson, che senza dubbio passò da qui, e vi suonò. Sulla porta c’è il manifesto di un festival musicale al suo ottavo anno, il Rockin’ Railroad Festival, che si terrà in centro dopo qualche giorno (ma noi non ci saremo più), il 3 settembre.

Hazlehurst, Mississippi Music Museum

Crossroads Too, in riferimento all’incrocio tra State Highway 28 e Highway 51, ancora oggi appena sopra Hazlehurst, parallelo a est con quello della I-55 citato sopra; verosimilmente i due incroci circoscrivono il raggio del luogo di nascita di Robert Johnson. Il too va inteso come “two” (Crossroads 2), (3) cioè un secondo luogo non ufficiale (o comunque di dimensione, ambizione e importanza ridotte) ispirato all’originale, in questo caso al più noto incrocio johnsoniano tra le Highway 49 e 61 a Clarksdale. Tentativo di attrarre un po’ di quel turismo blues che si concentra maggiormente nel Delta.

Hazlehurst station, Mississippi

La linea è attiva ed è servita dalla Amtrak: avrò modo di sperimentarlo direttamente.

Hazlehurst station, Mississippi

Visuale verso nord

Hazlehurst station, Mississippi

Grandi emozioni a Hazlehurst, grazie RJ! Ecco dove abbiamo rischiato di lasciarci la pelle. Mentre stiamo per attraversare il passaggio sulla ferrovia (nello stesso punto della macchina bianca nella foto), A dice: “Passerà il treno?”. Neanche il tempo di finire la frase e ne sento il fischio: “Sììì!”; girandomi verso il finestrino vedo avanzare a tutta dritta l’implacabile muso del grosso convoglio, fari e tutto, fischiante sotto la pioggia. Questione di qualche istante, ma l’immagine del treno che ci viene incontro m’è rimasta stampata da qualche parte del cervello.

train, Hazlehurst, Mississippi

Il lunghissimo merci che ci stava per investire. Ho scattato dall’auto in movimento appena passati di là: la distanza dalla ferrovia dà un’idea di quanto vicino era il treno al nostro passaggio.

station, Hazlehurst, Mississippi

Piccola esposizione ferroviaria accanto al museo, sopra un pratino ben curato del tipo che qualsiasi cittadina nordamericana vanta, nel pubblico come nel privato, persino in Mississippi. Che la maggior parte siano sintetici?

Illinois Central Railroad Passenger Depot, Hazlehurst, Mississippi

Il deposito fu costruito dalla Illinois Central Railroad nel 1925

Robert Johnson marker, Hazlehurst, Mississippi

Blues marker di Robert Johnson vicino a un vagone del 1966

Robert Johnson marker, Hazlehurst, Mississippi
Robert Johnson monument, Hazlehurst, Mississippi

La città offre a RJ anche un monumento, il bluesman più omaggiato se si pensa inoltre ai vari blues marker e tombe (ben tre, a Greenwood, a Quito/Itta Bena e a Morgan City), e qui trattandosi del luogo natio sono più che giustificati. Tra i mattoni a terra ce n’è uno dedicato a H.C. Speir, il commerciante e discografico che, tra gli altri, raccomandò RJ a Vocalion.

Robert Johnson monument, Hazlehurst, Mississippi

L’iscrizione riporta le stesse parole della lapide di Morgan City

Crystal Springs, Mississippi

Poco più a nord s’incontra Crystal Springs, la città di Tommy Johnson, nato nel 1896 in una piantagione nella vicina Terry, ma cresciuto qui, dove suonava insieme ai fratelli. Nel 1870 Crystal Springs deteneva il primato nazionale di centro di spedizione del pomodoro. Poco più grande e popolata di Hazlehurst, è anch’essa situata sulla 51 Highway e come Hazlehurst fu interessata dal Port Gibson Boycott. Per un attimo il cielo assume un bellissimo colore, merito anche della pioggia appena passata.

Crystal Springs, Mississippi

Rimango a guardare il buio scendere e accendersi le luci che contornano gli edifici come fosse Natale, come fosse Las Vegas, vezzo inaspettato per una cittadina che non arriva a cinquemila anime ed è costituita per la maggior parte da capannoni.
Tommy Johnson, uno di undici figli, è stato tra i musicisti più influenti della sua generazione nonostante abbia registrato poco, e solo nel 1928/1929. Imparò a suonare dal fratello maggiore LeDell e cominciò giovanissimo a esibirsi girando nel Delta. Tornò a casa dopo due anni abile e arruolato, e la storia del patto con il diavolo in cambio di capacità strumentali e compositive si diffuse da lui, dopo aver raccontato al fratello dell’incontro con una misteriosa figura a un incrocio:

He said the reason he knowed so much, said he sold hisself to the Devil. (…) He said, «If you want to learn how to play anything you want to play and learn how to make songs yourself, you take your guitar and you go where a road crosses that way, where a crossroad is. (…) You have to go by yourself and be sitting there playing a piece. A big black man will walk up there and take your guitar, and he’ll tune it. And then he’ll play a piece and hand it back to you. That’s the way I learned to play anything I want.» (…) (4)

Crystal Springs, Mississippi

Nel 1916 TJ si trasferì con LeDell e le rispettive mogli in una piantagione a Drew, rivedendo qualcuno dei bluesman conosciuti nel suo primo viaggio nel Delta, come Charlie Patton e Willie Brown. Passò circa un anno a Drew poi ricominciò a viaggiare in Mississippi e negli stati vicini, e lo fece per anni prima di rientrare a Crystal Springs. Alla metà degli anni 1920 i fratelli Johnson, Tommy, LeDell e Mager suonavano di fronte al drugstore Thaxton’s, 112 E Georgetown Street, dove ora c’è un ristorante cinese; LeDell poi divenne predicatore. Tommy tornò nel Delta esibendosi con Patton, ma anche a Jackson, dove visse l’ultima parte della sua vita con ingaggi regolari insieme a Rubin Lacy, Charlie McCoy, Walter Winson, Ishmon Bracey. Spesso riappariva a Crystal Springs, e qui morì per attacco di cuore nel novembre 1956 durante un house party, quando l’abuso alcolico gli presentò il conto definitivo. (5)

Crystal Springs, Mississippi

Fu sepolto senza lapide il 5 novembre 1956 al Warm Springs Methodist Church Cemetery di Crystal Springs in una proprietà privata; la storia del sito e della lapide è complessa e sfortunata (e non è finita, credo). Il WSMCC dal 1969 è un cimitero abbandonato, per anni nido di coppiette o ritrovo per bevute, e la cui chiesa è stata bruciata nel 1970 da vandali. Si trova a nord della città su una strada senza nome, in mezzo a un bosco a meno di un chilometro lasciata Henry Road; il passaggio è chiuso da un grande cancello di ferro sopra cui c’è un arco con il nome del cimitero.
Nel 2001 fu commissionata una lapide, offerta da Bonnie Raitt attraverso il Mt Zion Memorial Fund (già nominato a proposito di ‘Son’ Thomas, Charlie Patton, Eddie Cusic e in altre occasioni), fondazione che nel tempo ha fornito le lapidi a una dozzina di tombe di musicisti blues e sostegni alle comunità delle chiese e dei cimiteri rurali afroamericani del Mississippi. Una grande lastra di granito incisa e con il ritratto di TJ fu quindi presentata ufficialmente il 20 ottobre 2001, ma invece di finire subito sulla sua tomba rimase esposta nella biblioteca di Crystal Springs per parecchi anni a causa di una disputa tra la famiglia di TJ, il proprietario della fattoria attorno al cimitero e i supervisori del Copiah County Board a riguardo della strada inagibile impedente l’accesso al luogo.

Crystal Springs, Mississippi

La situazione rimase in stallo per anni in cerca di un accordo in cui i proprietari della terra avrebbero venduto ai discendenti di TJ la servitù di passaggio al cimitero, mentre la famiglia e i musicisti locali accusavano i funzionari della città e della contea, quando in realtà il problema nasceva unicamente da un proprietario a cui non stavano simpatici i discendenti dei fondatori del cimitero.
La controversia è stata risolta nell’ottobre 2012, e una nuova servitù è evidenziata da un cartello stradale. La grossa pietra è stata finalmente posata il 26 dello stesso mese sotto una grande quercia bianca, ai limiti del cimitero (anche se il fratello più giovane, Mager Johnson, disse che il luogo di sepoltura era ai piedi di un albero di cedro, dietro alla chiesa [a quella che era la chiesa], da lui frequentata da bambino – però si contano solo due cedri ed entrambi si trovano in mezzo a molte tombe), ma durante la notte del 2 febbraio 2013 la lapide è caduta in avanti, come colpita da un grosso martello, troncandosi di netto nella parte superiore. L’idea di un atto vandalico s’è diffusa rapidamente, nonostante la polizia non ne sia convinta e pensi che si sia rotta cadendo accidentalmente (o urtata dai ladri che nella stessa notte hanno portato via varia fornitura depositata nel sito) dato che non ci sono segni evidenti e, pare, il suo non corretto posizionamento fin dall’inizio. (Non mi stupirei se cadesse anche quella di ‘Son’ Thomas: il figlio Pat ci disse di non appoggiarci data la sua precarietà.)

Tommy Johnson marker, Crystal Springs

L’indirizzo del marker di Tommy Johnson sul volantino del Blues Trail è errato, anche se di poco: non 237 W Railroad Avenue N, ma W Railroad Avenue S, il numero non so trattandosi di un prato (ma non è 237); comunque arrivando da W Marion Ave e girando in Railroad Ave, s’oltrepassa il dipartimento di polizia sulla sinistra e il marker è poco più avanti sulla destra, accanto al gazebo.
Nonostante sia la città di Tommy Johnson, Robert Johnson è consacrato anche qui, al Robert Johnson Blues Museum (218 E Marion Ave), che è anche una fondazione. Ha l’attrattiva in più d’esser gestito dal nipote di RJ, Steven, presidente della fondazione, il cui padre, Claud (scomparso nel 2015 a 83 anni) nel 1998 fu dichiarato dal tribunale della contea Leflore unico figlio ed erede riconosciuto di RJ.
Il piccolo museo vanta un pianoforte che si suppone sia stato suonato da RJ, donato da un juke joint locale dove, dicono, suonava il piano come uno dei Freetown Boys, trio che includeva Tommy Johnson e James Adams. Ci sono poi chitarre donate da Robert Jr Lockwood e da altri noti e meno noti, esposizioni sulla storia locale, ritratti di Lockwood e ‘Honeyboy’ Edwards dell’artista di Vicksburg Tony Davenport, e altri manufatti artistici. Il museo ospita un annuale Robert Johnson Blues Jam attorno alla sua data di nascita, l’8 maggio.

gazebo, Crystal Springs, Mississippi

A Crystal Springs c’è anche la tomba di Houston Stackhouse, al Crystal Springs Cemetery, S Jackson Street, un cimitero sulla strada facile da trovare, ben mantenuto e più monumentale del solito. Ho trovato l’indicazione su The Deep Blues Show, ma per quanto riguarda la tomba bisogna farsi aiutare se possibile perché il cimitero è abbastanza grande; io ci ho rinunciato essendo ormai sera. Il suo marker si trova invece a Wesson, altra città attraversata dalla 51 Highway, più a sud (tra Brookhaven e Hazlehurst), in cui nacque il 28 settembre 1910 nella piantagione di Randall Ford, e dove udì il violinista Lace Powell.
Stackhouse non fu mai in primo piano, fece poche incisioni come solista e in vita solo una parte furono pubblicate, dedicandosi soprattutto all’accompagnamento, ma fu figura centrale per influenza diretta (insegnò al cugino Robert Nighthawk, a Jimmy Rogers, a Sammy Lawhorn) e per la sua stessa esistenza e partecipazione in un arco musicale significativo lungo settant’anni, toccando punti salienti della storia del blues e portandoli fino a noi in tempi recenti. Dagli inizi a Crystal Springs ispirato soprattutto da Lonnie Chatmon dei Mississippi Sheiks e da Tommy Johnson, dove imparò violino, armonica, mandolino e chitarra e suonava alle feste sia per bianchi che per neri in string bands (proprio come facevano gli Sheiks e come usava negli anni 1920/1930), ad Helena, Arkansas (in cui morì nel 1980), negli anni 1940 uno dei primi chitarristi del Delta a esibirsi dal vivo in radio, unito a Nighthawk alla KFFA e a Sonny Boy Williamson II nel King Biscuit Time.
Tra i tanti musicisti residenti nella Copiah County con sui suonò, ci furono Robert Johnson, Tommy Johnson e i suoi fratelli più giovani Clarence (1904–1945) e Mager (1905–1986), Houston Boines (nativo di Hazlehurst), Boyd Gilmore, ma il suo contributo s’estese oltre con Roosevelt Sykes, Lockwood, Little Walter, Elmore James, Ike Turner. Negli anni 1970 visse a Memphis suonando con Joe Willie Wilkins, esibendosi anche come solista nei college e nei festival nell’epoca blues revival, ma alla fine del decennio tornò a Crystal Springs.

Bus-train collision historic marker, Crystal Springs

Marker a ricordo della collisione avvenuta nel 1942 tra un treno merci e un bus Greyhound della linea New Orleans-Jackson nel passaggio su Marion Avenue, provocante quindici vittime e diversi feriti.

Crystal Springs, Mississippi

Good night, Mississippi.

(Fonti: Steve Cheseborough, Blues Traveling, The Holy Sites of Delta Blues, University Press of Mississippi, Jackson, 2009, III ed.; Mississippi Historical Markers; Mississippi Blues Trails; Mt Zion Memorial Fund.)


  1. È il territorio della Homochitto National Forest[]
  2. Agg.to 2022: Pare che l’idea sia andata a buon fine, vedi sito Atlas Obscura.[]
  3. Come ad esempio Graceland Too a Holly Springs, MS[]
  4. Parole del Rev. LeDell Johnson, da David Evans, Big Road Blues, Tradition and Creativity in the Folk Blues, Univ. of California Press, 1982, pag. 115.[]
  5. In mancanza di whisky, TJ ripiegava su economiche sostanze chimiche come il lucido da scarpe (contenente benzene e solventi tipo il cloruro di metilene) e lo sterno, il canned heat a cui dedicò il noto brano.[]
Scritto da Sugarbluz // 2 Febbraio 2018
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