Mid-Delta, Mississippi – pt 1

Lungo la Highway 61

(Shelby, Winstonville, Mound Bayou, Merigold, Cleveland, Boyle, Shaw)

Shelby, Mississippi, on Highway 61

Bolivar County. Da Perthshire a Shelby sulla solitaria Highway 32, statale che dalla Highway 1 va verso est attraversando quasi tutto il Mississippi (passando, tra l’altro, per Parchman), incontriamo campi coltivati a perdita d’occhio, una chiesa, un cimitero, qualche casa; in breve lo stesso scenario che si ripete in quasi tutto il Delta. Shelby giace a ovest della Highway 61, in questo tratto chiamata 278, e il suo motto è “City of Justice”.

Do Drop Inn, Shelby, Mississippi

Non ci sono tracce riconoscibili dei juke joint una volta presenti tra Lake Street e Second Avenue, a parte il Do Drop Inn, oggi intestato J & A Lopez’s Place, precedentemente Big E’s Place. Un cartello dichiara che è aperto venerdì, sabato e lunedì dalle cinque di sera, un altro con il divieto di portare armi è alla porta dietro l’inferriata, un terzo invita a entrare e offre ballo, beveraggi e cibo. La vecchia freccia arrugginita ha perso quasi tutti i lampeggianti. Forse è operativo, ma in giro non c’è anima viva a cui chiedere tra le duemila che la cittadina conta. Il titolare originale del locale (ricavato da un vecchio deposito di legname) era Earnest Walker detto Big E, cresciuto in una fattoria del Delta e compagno di Monkey di Po’ Monkey’s (v. sotto) alle elementari. Gestì altri club prima di questo, che per vent’anni ha aperto nel fine settimana guadagnandoci giusto il mensile per l’affitto e la licenza liquori.

Do Drop Inn, Shelby, Mississippi

Ritratti di bluesman sul fianco del locale. Il posto, visibile nei filmati di R. Stolle e J. Konkel M for Mississippi e We Juke Up In Here, ha goduto di buona reputazione per il blues dal vivo con musicisti dell’area del Delta e soprattutto della vicina Clarksdale. Di lato mostra tutta la sua lunghezza; dentro ha vari dipinti sulle pareti ed è più spazioso di un tipico juke joint, ma per il resto è in regola: interni scuri, atmosfera familiare e luci di Natale tutto l’anno.

Mural in Shelby, Mississippi

Battesimo per immersione su un murale in Second Avenue

Old Shelby Bank in Shelby, Mississippi

Vecchio edificio di una ex banca che ricorda quelle tipicamente rapinate nel selvaggio West

South Broadway, Shelby, Mississippi

South Broadway di Shelby

No loitering, Shelby, Mississippi

Invito (non raro) a non bighellonare e a non consumare alcol nell’area dell’attraversamento pedonale della linea ferroviaria.

Shelby, Mississippi, town on the Highway 61
Shelby, Mississippi
Shelby, Mississippi, town on the Highway 61

Datati segnali di presenze italiane sul territorio, e da questi due cognomi direi originari di Emilia Romagna e/o Marche.

Shelby, Mississippi, town on the Highway 61
Shelby, Mississippi, town on the Highway 61

Lake Street

Henry Townsend blues marker, Shelby, Mississippi

Blues marker dedicato al nativo pianista e chitarrista Henry Townsend:
«(…) The only blues artist to have recorded during every decade from the 1920s to the 2000s, was born in Shelby on October 27, 1909. A longtime resident of St Louis, where he was hailed as a patriarch of the local blues scene, Townsend died on September 24, 2006. Other performers from the Shelby area have included singers Erma Franklin, Jo Jo Murray, the Kelly Brothers, Hattie Littles, jazz legend Gerald Wilson and bandleader Choker Campbell.»

Shelby Public Library in the old railway depot, Shelby, Mississippi

Percorrendo Second Avenue s’incontra il vecchio deposito ferroviario costruito tra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento, oggi Public Library la cui insegna sfoggia caratteri western orfani di una B. L’edificio ha servito la ferrovia fino agli anni 1960 ed è diventato biblioteca cittadina nel 1977, conservando molto del suo aspetto originale compresi alcuni reperti in mostra all’interno.

Shelby Public Library, Shelby, Mississippi

Il landmark storico recita: «The Shelby Depot: This site witnessed the opening by rail in 1884 of Mississippi’s last frontier, the Delta. The depot, built ca 1901 by the Yazoo & Mississippi Valley R.R., became a public library in 1977 and a Mississippi Landmark in 1988.»
Arrivandoci dal retro, costeggiamo a piedi l’edificio mentre siamo osservati da un gruppetto di afroamericani sotto quel gazebo: cerco di smaltire la loro curiosità ponendo una domanda a caso tipo “sapete se è aperto e se si può visitare?”, ed ecco che gli sguardi si diradano e ci indicano l’entrata dietro l’angolo.

Public Library, Shelby, Mississippi

Piccoli manufatti locali

Public Library in the old railway depot, Shelby, Mississippi

Atmosfera casalinga

Literary Map, Public Library, Shelby, Mississippi

Mappa letteraria del Mississippi; William Faulkner e Tennessee Williams i più noti esponenti, ma anche Eudora Welty e Richard Wright.

Public Library in the old railway depot, Shelby, Mississippi

Segnaletica, lampade e altri oggetti originali.

Public Library in the old railway depot, Shelby, Mississippi
Public Library, Shelby, Mississippi
Shelby Public Library, Mississippi
Public Library in the old railway depot, Shelby, Mississippi

Anche le belle vetrate sembrano originali

Poster "Old South", Public Library in the old railway depot, Shelby, Mississippi

Poster promozionale di viaggio (ritrovato in soffitta, si legge sotto) evocante l’immagine stereotipata del “romantico vecchio sud” idillico e spensierato pre-Guerra Civile, anche se come fattura sembra risalire al Novecento. L’Illinois Central era una lunga linea ferroviaria nord-sud (da Chicago a New Orleans) attraversante il Mississippi, cominciata nel 1851, completata nel 1856 e dismessa nel 1999.

Shelby Public Library, Mississippi

Varia anticaglia tra cui opuscoli dell’Illinois Central

Shelby Public Library, Shelby, Mississippi

Antiche pinze per strada ferrata

Across the Old Highway 61, Winstonville, Mississippi

Proseguiamo verso sud per Winstonville, piccola comunità attraversata dalla Old Highway 61 (la “nuova” Highway 61 passa accanto). Nulla di particolare da vedere qui se non il luogo dove sorgeva l’Harlem Inn.

Harlem Inn former site, Winstonville, Mississippi

Dice il marker che l’Harlem Inn era conosciuto come “The Showplace of the South” perché era il nightclub più importante del Delta e vi si esibivano musicisti affermati nazionalmente come B.B. King, Ray Charles, Little Willie John, Percy Mayfield, Little Milton, Bobby Bland, Howlin’ Wolf, Tyrone Davis, T-Bone Walker, Ivory Joe Hunter, Big Joe Turner. Ike Turner, che proveniva da Clarksdale, fece qui le prime apparizioni pubbliche con i suoi Kings of Rhythm (anche Little Milton, quando entrambi erano ancora artisti locali), e vi tornò negli anni Sessanta con Tina. Il club è stato qui fino al 1989, quand’è completamente bruciato poco prima di compiere cinquant’anni. Il proprietario era il mezzadro afroamericano Hezekiah Patton Sr (1910-1968), che comprò il terreno con l’idea di farvi nascere un grande locale con musica dal vivo dopo la costruzione della nuova Highway 61 nei tardi anni 1930. Il periodo di massimo splendore fu negli anni 1940-1950, con clienti (si parla di una capacità di circa seicento persone) che giungevano in treno da tutto il Delta per il grande spettacolo del sabato sera, trascorrendovi la notte e tornando a casa il giorno dopo. Era parte di un circuito “elitario” (rispetto ai rozzi juke-joint) di grandi blues club insieme al Blue Room di Vicksburg, il Stevens Rose Room a Jackson, il Club Ebony a Indianola, l’Harlem Nightingale a McComb, il New Club Desire a Canton, e altri.

Across the Old Highway 61, Winstonville, Mississippi

Piccolo bayou a Winstonville

Mound Bayou (on Old Highway 61), Mississippi

A pochissima distanza Mound Bayou, anch’essa a cavalcioni della Old Highway 61 che l’attraversa in longitudine (diventando Main Ave) parallelamente a Edwards Ave, l’arteria principale; la Highway 61 odierna invece passa ancora esternamente, dalla parte opposta rispetto a Winstonville.

Old Highway 61, Mound Bayou, Mississippi

Fondata nel 1887 da una comunità di schiavi affrancati, coltivatori indipendenti, è il più antico comune totalmente afroamericano degli Stati Uniti. Nei primi tempi prosperò e fu autosufficiente con la sua propria banca, il suo giornale, tre impianti per sgranare il cotone, un frantoio per i semi di cotone, tre scuole, una quarantina di negozi, sei chiese, una biblioteca, una segheria, un ospedale e persino uno zoo e una piscina, ma quando negli anni 1920 il prezzo del cotone e il valore della terra crollarono molti tornarono alla mezzadria. Da allora la città non si è più risollevata; da tempo è solo residenziale, con poche attività commerciali. Era una specie di città modello poco criminosa, con salari alti e un’attenzione particolare per l’educazione scolastica.

Mound Bayou, Mississippi, city on Old Highway 61

Prima casa costruita con un tipo di mattone prodotto qui in uno stabilimento aperto nel 1971 (non più esistente), che Coretta Scott King contribuì a fondare.

Heritage Park, Mound Bayou, Mississippi

Parco cittadino riproducente un paesaggio simile a quello che ispirò il nome Mound Bayou, corrispondente a un’area a sud est della città nei pressi di una collinetta o rimanenza di un tumulo indiano, alla giunzione di due bayou che confluivano nei fiumi vicini.

Blues marker in Mound Bayou, Mississippi, city on Old Highway 61

Nonostante la popolazione storicamente tutta afroamericana, non è stata una tipica blues town, ma una relazione in tal senso è che Bill Patton, padre di Charlie, investì i soldi risparmiati alla piantagione Dockery comprando terreno vicino a Mound Bayou e aprendovi un negozio, e Charlie visse in città, dove suonò blues e predicò. Il marker afferma che i locali hanno nutrito la cultura musicale afroamericana nei caffè, nelle scuole e nelle chiese, e un altro noto musicista dei tempi di Patton che visse qui è il violinista Henry ‘Son’ Sims. La città ha dato i natali a Sir Lattimore Brown (per Lattimore Brown v. gli articoli “The Beat” – Vol. 1 e Vol. 5), alla cantante contemporanea Nellie ‘Tiger’ Travis e al chitarrista Eddie El (registrò a Chicago per Aristocrat/Chess nel 1949/1950). Il bassista Sylvester Boines non nacque qui ma vi crebbe e lavorò prima di approdare a Chicago.

Former Bank of Mound Bayou, Mississippi

Ex Bank of Mound Bayou, West Main Ave incrocio con Green Street. È l’edificio più storico, con caratteristico angolo smussato dov’era l’ingresso; costruito nel 1904, servì da banca fino al 1922, quando chiuse diventando The Circle Inn. Da anni è in disuso e il progetto di farne un museo è ancora nel cassetto. Un piccolo museo si trova invece nel City Hall.

Ruins, Mound Bayou, Mississippi, on Old Highway 61

Di fronte, rovine.

Bayou in Po' Monkey Road, Merigold, town on the Old Highway 61, Mississippi

Proseguendo a sud verso Cleveland, la Old Highway 61 dopo poco è di nuovo la spina dorsale di una comunità chiamata Merigold (439 presenti all’appello del 2010), la cui notorietà nel circuito turistico del blues è dovuta al Poor Monkey Lounge, aka Po’ Monkey’s, alla fine di una sperduta via a cui dà il nome, Po’ Monkey Rd, per un tratto costeggiata da questo piccolo bayou.

Bayou in Po' Monkey Road, Merigold, town on the Old Highway 61, Mississippi

Per Po’ Monkey Rd dal decadente centro di Merigold si va verso ovest su South Street attraversando perpendicolarmente la Highway 61 e finendo su Pemble Rd (se invece si è già sulla Hwy 61 provenendo da nord ci si ritroverà la via sulla destra) e dopo poco girando a sinistra (a livello di un piccolo cimitero) sulla strada sterrata. Quella è Po’ Monkey Rd, ma il cartello quasi certamente non c’è (come non c’era nel nostro caso) perché è regolarmente sottratto; attualmente è presente uno di quei generici avvisi color marrone del Missississippi Blues Trail Site.

Bayou in Po' Monkey Road, Merigold, town on the Old Highway 61, Mississippi

Ha un che di fiabesco nella sua silenziosa immobilità questo percorso alberato con il bayou, specie la prima volta quando si attende di scorgere finalmente il leggendario Po’ Monkey’s. Tornandoci di sera è stato ancor più magico mentre spettrali lampi e fulmini di un temporale distante accendevano di color ghiaccio il buio pesto del Mississippi, illuminando i campi di cotone, gli alberi e l’acqua.
Era un giovedì sera con qualche remota speranza di trovarlo aperto, magari per un’eventuale commemorazione perché Po’ Monkey in persona era appena scomparso. Mi sarei anche solo accontentata di vederlo con le luci di Natale esterne accese: quand’era in attività quello era il visibile segnale d’apertura, faro nella campagna buia.

Po' Monkey Road, Merigold, town on the Old Highway 61, Mississippi
Po' Monkey Road, Merigold, town on the Old Highway 61, Mississippi

Dopo un po’ che proseguiamo mi pare ammissibile pensare d’aver sbagliato strada, ma queste originali fioriere e la cassetta postale con il nome della via sono inequivocabili.

Poor Monkey Lounge (Po' Monkey's), Merigold, Mississippi

E infine eccolo in tutto il suo splendore, santuario irreale nella luce grigia di un mattino nuvoloso, purtroppo da poche settimane appunto mancante di colui che è stata la sua anima, Willie Seaberry aka Po’ Monkey, della cui scomparsa (luglio 2016) leggo in Italia poco prima di partire. La costruzione fu ricavata da una vecchia baracca di mezzadri costruita con tavole di cipresso forse negli anni 1920, ottenendone un archetipico e allo stesso tempo peculiare locale negli anni 1950.

Poor Monkey Lounge (Po' Monkey's), Merigold, Mississippi

Nonostante offrisse solo occasionalmente musica dal vivo (qualche locandina è ancora leggibile) si merita la nomea di autentico jook joint (altra grafia per juke joint) per la sua postazione rurale, nota solo ai locali prima della tardiva fama presso i turisti del blues, e per l’atmosfera, gli addobbi, la clientela matura e talvolta elegante nel modo afroamericano, danzante sotto un soffitto basso, in un piccolo spazio in cui si trova anche un biliardo. L’attrazione principale era però il suo oste, Po’ Monkey, che scherzava, danzava e si pavoneggiava sfilando in mise che cambiava più volte nell’arco della serata. La sua sgangherata, precaria architettura senza finestre ma con pittoresca cartellonistica fa il resto.
Dalla parte opposta del biliardo la cucina, in centro l’area principale con i tavoli e il piccolo dance floor. Sul retro, i servizi da una parte e la camera da letto di Monkey dall’altra: questa fusione di casa con juke joint contribuiva a creare un clima più che intimo, e unico.

Po' Monkey's, Merigold, Mississippi
Blues marker for Poor Monkey Lounge (Po' Monkey's), Merigold, Mississippi

Scimmiette e omaggi post mortem

Poor Monkey Lounge (Po' Monkey's), Merigold, Mississippi

Musica soul-blues a 5 $ al giovedì sera non dal vivo ma da un dj con una politica anti-rap e anti-volumi-eccessivi. Il resto della policy riguarda i clienti e prevede di non portare birra né droga, e un codice di abbigliamento: no uomini con berretto, o berretto messo di traverso, né con pantaloni abbassati mostranti il didietro. A volte apriva anche di lunedì o durante i weekend.

Poor Monkey Lounge (Po' Monkey's), Merigold, Mississippi

In ritardo di una manciata di giorni dopo anni che immaginavo di venirci

Outhouse, Poor Monkey Lounge (Po' Monkey's), Merigold, Mississippi

Tipica outhouse (latrina) delle zone rurali del sud

Dragonflies at Poor Monkey Lounge (Po' Monkey's), Merigold, Mississippi

E dopo le cicale di Elvis le libellule di Po’ Monkey, nugolo materializzatosi improvvisamente.

Former Winery Rushing, south-east of Merigold, Mississippi

Merigold è anche dove Charlie Patton incontrò lo sceriffo Tom Rushing (Tom Rushen Blues, 1929, refuso di Paramount), un altro ufficiale della legge chiamato Tom Day e un bootlegger di nome Halloway. Il blues di Patton racconta un (ipotetico) incontro con questi personaggi realmente esistiti; il narrante s’è coricato sperando di trovare pace, ma è bruscamente svegliato da Rushing. Anche Halloway sta riposando, ma Day apparentemente lo sorprende con il whiskey e forse lo porta in prigione. (1)
Patton è vissuto a Merigold dal 1924 al 1929 circa con una donna chiamata Sudy. Tom Rushing, sceriffo dal 1928 al 1932, in seguito ha dichiarato di non aver mai arrestato Patton (e d’esser contento che il bluesman gli abbia dedicato una canzone), piuttosto lo sentì suonare più volte dato che le professioni di entrambi li portavano negli stessi luoghi; disse di averlo visto nella zona di Mound Bayou, Cleveland e Merigold. La famiglia Rushing rimase nell’area e nel 1977 i discendenti aprirono, per ironia della sorte, Winery Rushing, producendo moscato dalle vigne native; la cantina ha purtroppo chiuso nel 1990 (per la sua storia vedi in Mount Zion Memorial Fund).

Winery Rushing's gate, south-east of Merigold, Mississippi

Simbologia hippie sul cancello di Winery Rushing, che si trova sulla Merigold-Drew Rd, di fronte al Sunflower River.

Fat Baby's Catfish House on Highway 61, Cleveland, Mississippi

Piove a dirotto la sera dell’arrivo a Cleveland. Ci infiliamo a caso in questo ristorante sulla Highway 61, Fat Baby’s Catfish House, attratti dall’allusione al pesce gatto casalingo e dalla costruzione in legno, ma non abbiamo mangiato granché bene. È tardi e ci siamo solo noi e un gruppo a una lunga tavolata, e la poliziotta laggiù che osserva. In televisione notiziari e Trump in piena campagna elettorale.

Fat Baby's Catfish House on Highway 61, Cleveland, Mississippi

Parete del Fat Baby’s piena di messaggi

Airport Grocery on Highway 61, Cleveland, Mississippi

Consiglio Airport Grocery invece, anch’esso sulla Highway 61 e a poca distanza dal Fat Baby’s (esternamente i due si somigliano).

Airport Grocery on Highway 61, Cleveland, Mississippi

Qui Willie Foster ha registrato Live at Airport Grocery. È un ristorante che tiene regolari anche se non frequenti concerti blues, e alle pareti ci sono poster firmati da musicisti.

Airport Grocery on Highway 61, Cleveland, Mississippi

In realtà non abbiamo mangiato qui, solo bevuto e ascoltato buona musica (registrata). Parrà strano, ma di Cleveland, il primo relativamente grande centro urbano dopo Clarksdale, ho solo queste cinque foto in interni. Non mi sono soffermata su nulla in città e ho visto solo strade di arrivo e partenza da e per altre località limitrofe più interessanti (descritte in questo articolo e nei prossimi), e l’anonimo Rodeway Inn sulla trafficata Highway 61 dato che abbiamo considerato Cleveland solo come base di tre giorni per i molti luoghi blues da visitare tutt’intorno, essendo in pieno Delta, quindi partivamo al mattino e vi tornavamo la sera.

Boyle, Mississippi, on Highway 61

Boyle, comunità poco a sud di Cleveland, ai lati della Highway 61 per Leland.

The Peavine Railroad blues marker, Boyle, Mississippi

A Boyle c’è il ricordo della Peavine Railroad, vicino al Town Hall, il Municipio. Peavine era un ramo a scartamento ridotto della linea ferroviaria Yazoo & Mississippi Valley, la ex Yazoo Delta e cosiddetta Yellow Dog. Il tratto fu soprannominato Peavine per il suo percorso lento e tortuoso, e funzionò nel periodo 1890/1930 (ca) tra le località e le piantagioni dell’area, come Dockery, Halstead, Skene, Victor, Boyle, Pace, Symonds, Malvina (tutte più o meno sull’odierna traiettoria della State Highway 8 che, come la 32 poco più a nord, attraversa in senso orizzontale tutto il Mississippi) e la città di Rosedale. Charlie Patton e altri bluesman di Dockery Farms, come Willie Brown e Howlin’ Wolf, erano assidui della Peavine, salendo alla stazione della piantagione. Il cartello è nel luogo in cui Peavine si collegava alla linea principale Memphis-to-Vicksburg della Yellow Dog, e la stradina asfaltata lungo il parco credo ne rappresenti il percorso. Patton la nomina in Pea Vine Blues:
I think I heard the Pea Vine whistle blow / Blowed just like my rider gettin’ on board

Shaw, Mississippi, on Highway 61

Solo passati di striscio per Shaw, dove David ‘Honeyboy’ Edwards nacque nel 1915. A Small Town with a Big Welcome recita il tabellone d’ingresso, il cui nome deriva da un’antica tribù indiana.

(Fonti: Steve Cheseborough, Blues Traveling, The Holy Sites of Delta Blues, University Press of Mississippi, Jackson, 2009, III ed.; Alison K. Hoagland, Kenneth A. Breisch, Constructing Image, Identity, and Place, Univ. of Tennessee Press, 2003.)


  1. Per Tom Rushen Blues Patton, a parte i dettagli personali, s’ispirò del tutto a Booze and Blues di Ma Rainey.[]
Scritto da Sugarbluz // 6 Aprile 2017
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