Articoli in riferimento a: Johnny Young

John Oliver Young (1917-1974), noto come Johnny Young (aka Johnny ‘Man’ Young), di Vicksburg, Mississippi. Intenso ed espressivo cantante dalla vocalità risonante, chitarrista e mandolinista elettrico, figura unica e importante del blues di Chicago del secondo dopoguerra nonostante le pochissime registrazioni effettuate nel periodo d’oro di quella stagione, e musicista tra i più noti e iconici del mercato all’aperto di Maxwell Street. Prima di potersi mantenere con la musica, cosa che avvenne solo negli anni 1960 durante il blues revival, lavorò come operaio edile, addetto alle pulizie, facchino, spalatore di carbone.
La sua famiglia si trasferì a Rolling Fork, nel Delta, quando Johnny era dodicenne e cominciava a interessarsi alla musica con un’armonica. Prese in mano la chitarra influenzato dallo zio Anthony Williams, abile alla chitarra, mandolino, banjo e violino, ma fu autodidatta; fu inoltre impressionato dai Mississippi Sheiks, che si esibivano spesso in zona. A quindici anni suonava in una string band negli house party dell’area, e per un periodo tornò a Vicksburg esibendosi al celebre Blue Room con il cugino Henry Williams (figlio di Anthony), entrambi alternativamente alla chitarra e al mandolino. A metà degli anni 1930 suonò anche con Sleepy John Estes e Hammie Nixon in Tennessee.
Visitò Chicago nel 1939 e vi tornò per rimanervi nel 1940; nel 1943 lui e Muddy Waters lavorarono per John Lee ‘Sonny Boy’ Williamson. Rimase con Williamson qualche mese, suonando nei club a Chicago e nella vicina Gary, Indiana, ma Young fu principalmente musicista di strada. Nel 1947 tuttavia lo si poteva trovare con il cugino Johnny Williams e un giovane Little Walter al Purple Cat in West Madison, nel West Side di Chicago, ma anche, a conferma di quanto detto, nell’area del mercato ebreo di Maxwell Street con l’armonicista Snooky Pryor, il chitarrista Moody Jones e suo cugino, il cantante e chitarrista Floyd Jones.
È qui che ebbe occasione di registrare per la prima volta, e lo fece con Johnny Williams presso il negozio “Maxwell Radio, TV, Records”, 831 Maxwell Street, dei coniugi Bernard e Idel Abrams (v. articolo sotto, “And This Is Free”), titolari di Maxwell Radio and Record Company, i quali ne ricavarono un disco; da una parte la voce e il mandolino di Young in Money Taking Woman con la chitarra di Williams, dall’altra Young in accompagnamento al cugino in Worried Man Blues.
Bernie Abrams non era un appassionato di blues, né un discografico; aveva solo acquistato un piccolo tornio per dischi da usare in negozio come attività collaterale affinché chiunque tra quei tanti musicisti neri che bazzicavano il mercato potesse, volendo, farsi un demo in gommalacca. Ai dischi eventualmente stampati sarebbe stata applicata un’etichetta gialla a nome di Ora Nelle, “record company” creata per l’occasione, ma non avrebbero avuto distribuzione essendo reperibili solo presso il negozio.
L’etichetta visse un anno o due, e solo due singoli furono messi in vendita, nel 1947. Una storia brevissima ma significativa e leggendaria se si pensa che si era agli albori della nuova fase del blues di Chicago e della relativa attività discografica indipendente: nello stesso anno aprirono Aristocrat e Opera, l’anno dopo sarebbero arrivate Planet e Marvel (quasi subito acquisite da Old Swing-Master), dove operava il produttore Chester Scales, mentre JOB e Tempo-Tone furono fondate nel 1949, e a seguire Parkway e Chess [ex Aristocrat] nel 1950. Il negozio di Abrams inoltre si trovava al centro del centro dell’attività blues più proficua e stimolante del periodo, e le uniche due uscite dell’etichetta, nn. 711 e 712, segnarono rispettivamente il primo disco di Little Walter (Ora Nelle Blues e I Just Keep Loving Her, con i chitarristi Othum Brown, voce nel primo titolo, e Jimmy Rogers) e, appunto, il primo di Johnny Young; Ora Nelle fu anche l’unica etichetta a registrare Othum Brown.
Altri registrarono nel negozio degli Abrams: Rogers anche come solista (un solo brano, con Walter all’armonica), anche lui agli inizi con la sua seconda registrazione, un chitarrista carneade chiamato ‘Boll Weevil’ (il cui nome forse corrisponde a Willie McNeal), Sleepy John Estes, Johnny Temple; le lacche originali di queste registrazioni rimaste in negozio furono acquistate da George Paulus nel 1969 e da lui pubblicate nel 1974 sulla sua etichetta Barrelhouse, e nel 1983, con miglioramenti audio, su un’altra sua, St George, in tutto quattordici brani (“Chicago Boogie! 1947”, quattro di questi sono compresi nel CD allegato al DVD “And This Is Free”, v. sotto). Sicuramente altri effettuarono demo presso gli Abrams, ma pagarono per portarseli via, come si dice abbia fatto Muddy Waters.
Tornando a Johnny Young, nel 1948 uscirono altri due suoi brani, My Baby Walked Out on Me e Let Me Ride Your Mule, su Old Swing-Master (originariamente di Planet), accompagnato da Snooky Pryor e Johnny Williams.
Negli anni 1950 non ci sono tracce discografiche, a parte nel 1956 quando fu sideman alla chitarra insieme a Floyd Jones e al batterista Earl Phillips in una sessione di Pryor producente sei brani (due sono alt. take) per Vee Jay, con solo due pubblicati (Judgment Day e Someone to Love Me). Continuò a suonare nei club e al mercato nei weekend, e rimase noto solo localmente fino all’inizio del blues revival dei primi anni 1960.
Rientrò in studio a partire dal 1962 come accompagnatore di Big Walter Horton (Testament), ma i primi a esser pubblicati furono due brani come solista registrati nel 1963, All I Want For Breakfast e Humpty Dumpty (accompagnato da Otis Spann, Slim Willis e Robert Whitehead) per USA Records (etichetta della compagnia di distribuzione situata dirimpetto agli studi Chess in South Michigan Ave). Fu soprattutto Testament (nella figura di Pete Welding) a pubblicarlo, dapprima acquisendo gli altri brani di quella sessione e poi registrandolo in varie occasioni lungo tutti gli anni 1960.
Registrò anche prodotto da Chris Strachwitz per Arhoolie, per la Decca inglese, Vanguard (vol. 3 della serie di Sam Charters “Chicago / The Blues / Today!”), Blue Horizon, Spivey, Blues on Blues, Rounder (come membro della Bob Riedy Chicago Blues Band), Bluesway, e per la trasmissione radiofonica di Olle Helander nel 1964. Fu parte della Chicago String Band, pubblicata da Testament, con Carl Martin, John Lee Granderson e Big John Wrencher, tra i suoi partner più frequenti in Maxwell Street oltre i già citati (altri ricorrenti furono Carey Bell, i batteristi Robert Whitehead e Houston Phillip, e il chitarrista Robert Nighthawk), e prese parte al circuito dei concerti nei college, nei caffè, come il Cafe Au Go Go nel Greenwich Village, e nei grandi festival degli anni 1960/primi anni 1970, come quello di Ann Arbor, in USA e in Canada, venendo anche in Europa con l’American Folk Blues Festival nel 1972.

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And This Is Free, The life and times of Chicago's Legendary Maxwell Street

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