Tupelo, Mississippi

(Elvis Presley’s Birthplace)

Il blues è nato in Mississippi, il padre della country music, Jimmie Rodgers, apparteneva al Mississippi, e il re del rock ‘n’ roll, Elvis, ha lanciato il primo vagito qui a Tupelo, Mississippi: non male per uno degli stati americani più piccoli. Ecco quindi che esplorato ogni anfratto del Delta e oltre, piegato a est verso Meridian, risaliti attraverso il Black Prairie e un’altra significativa regione musicale, Hills, il senso del cartello di benvenuto all’ingresso dello Stato diventa esplicito.

Tupelo Hardware Co., Tupelo, Miss.

Tupelo Hardware Co., 114 W Main Street, negozio autenticamente vintage, è dove Elvis comprò la sua prima chitarra.

Tupelo Hardware Co., Tupelo, Miss.

Ferramenta a tre piani vecchio stile, vende anche, come ai tempi, pentole in ghisa, coltelli e altro materiale per la casa. Senz’altro non vende più pistole, ma lo faceva quando l’undicenne futuro Re e sua madre Gladys entrarono qui nel gennaio 1946.

Tupelo Hardware Co., Tupelo, Miss.

Targa fuori dal negozio che ricorda come i due vennero per comprare una bicicletta. Elvis però mise gli occhi su una pistola, ma la madre per fortuna lo convinse ad acquistare una chitarra invece, con la quale ha fatto molto meglio di quello che avrebbe potuto fare con una pistola.

Tupelo Hardware Co., Tupelo, Miss.

Proprio qui, a quest’angolo del bancone, mi dice il commesso, avvenne la storica transazione.

Forrest L. Bobo letter, Tupelo Hardware Co.

Forrest L. Bobo, il dipendente che vendette loro la chitarra per 7,90 dollari, nel 1979 scrisse questa lettera-testimonianza sull’evento (mal inquadrata con il cellulare, sorry), in mostra sul lato del bancone.

Tupelo Hardware Co., Tupelo, Miss.

Naturalmente si possono acquistare souvenir dell’epocale avvenimento, da magliette a portachiavi.

Tupelo Hardware Co., Tupelo, Miss.

È un negozio bello da visitare comunque in quanto storico, con alcuni arredi d’epoca e ancora molto frequentato dai locali.

Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Mississippi historical marker davanti alla casa natale di Elvis all’Elvis Birthplace, 306 Elvis Presley Drive, ai suoi tempi Saltillo Road. Giungiamo qui appena arrivati a Tupelo con l’intenzione di fare solo una visita esterna. Ormai è quasi sera e il posto ha chiuso alle cinque del pomeriggio, ma gli esterni e il parco si possono visitare liberamente.

Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Al costo di 180 dollari ottenuti in prestito, nel 1934 Vernon Presley costruì questa shotgun house con portico vicino a quella dei suoi genitori, in preparazione alla nascita del suo unico figlio. Vernon e Gladys Presley vi si trasferirono nel dicembre 1934; Elvis Aaron vi nacque l’8 gennaio 1935, mentre il suo gemello Jessie Garon venne al mondo morto. Ventidue anni prima di Graceland.

Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Un’umile dimora visitabile in due minuti, illuminata da una semplice lampadina al soffitto in ognuna delle sole due stanze, in un quartiere allora popolare nella zona est di Tupelo con tante abitazioni simili. Rimasta nella sua posizione d’origine, è stata restaurata; il mobilio è d’epoca ma non è quello dei Presley. Anche il pavimento e il soffitto sono stati sostituiti, mentre il camino è originale. Il Comune di Tupelo comprò la casa e sei ettari di terreno circostante nel 1957.

Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss. (back of the house)

Erano tempi duri e nel giro di tre anni Vernon perse la casa impossibilitato a pagare il debito: i Presley ebbero diverse sistemazioni a Tupelo fino al 1948, quando si trasferirono a Memphis; Elvis aveva tredici anni.

Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

La casa è in un grande complesso che comprende museo, gift shop, teatro, centro eventi, anfiteatro all’aperto per concerti, padiglione per picnic, parco con lago, fontana (Fountain of Life, con tredici spruzzi superiori che rappresentano gli anni di Elvis a Tupelo e ventinove inferiori della sua vita a Memphis), e una “becoming statue”: due statue una davanti all’altra come se fosse una, simboleggianti la trasformazione da undicenne con chitarra a re del palcoscenico.

Assembly of God Church, Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

L’Assembly of God Pentecostal Church, dove la famiglia Presley seguiva la messa gospel durante la prima infanzia di Elvis. Si legge la testimonianza di un vicino a proposito delle calde sere estive in cui udiva cantare fino a notte fonda. La chiesa è attiva con brevi servizi durante gli orari di apertura del complesso. Originariamente era un blocco più in là, nella parallela Adams Street. È stata trasportata qui nel 2008 e restaurata.

Assembly of God Church (and outhouse), Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

A lato della chiesa si nota una tipica outhouse, latrina esterna in legno un tempo comune nei quartieri poveri, non solo afroamericani, o nei campi di lavoro. Quella originale dietro la fila di case lungo Saltillo Road era condivisa dai membri dell’Assembly of God Church.

Elvis Presley Memorial Chapel, Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

È stata costruita nel 1979 con donazioni l’Elvis Presley Memorial Chapel, comprendente un pulpito originale della chiesa Assembly of God e una Bibbia appartenuta a Elvis. La cappella è disponibile anche per matrimoni e messe speciali.

1939 Plymouth Sedan, Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Memphis Bound, esposizione di una Plymouth Sedan del 1939 come quella usata dai Presley in fuga a Memphis il 6 novembre 1948.

1939 Plymouth Sedan, Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Nel 1965 il Commercial Appeal di Memphis riportò queste parole di Elvis: «We were broke, man, broke and we left Tupelo overnight. Dad packed all our belongings in boxes and put them in the trunk and on top of a 1939 Plymouth. We just headed for Memphis. Things had to be better.»

Elvis at 13, Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Elvis a tredici anni con la sua prima chitarra

Elvis Presley and the blues, Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

La Mississippi Blues Commission ha dedicato un blues marker a Presley per il suo legame con la musica blues e gospel. Elvis crebbe non lontano dai quartieri afroamericani sentendo la loro musica nelle chiese, nei club, per radio e dopo il trasferimento a Memphis durante l’adolescenza frequentando Beale Street, il posto giusto al momento giusto.
La mossa seguente di un composito disegno del destino fu il timido ingresso nello studio Sun Records, dove Sam Phillips aveva appena iniziato a fermare su nastro i nuovi suoni blues elettrificati. All’inizio (1953) Elvis registrò per mano di Marion Keisker, assistente di Sam Phillips in quel momento assente, delle ballate popolari e sentimentali con la sua scalcinata chitarra, e fu congedato con la speranza d’esser richiamato, cosa che Phillips non fece. Su invito di Keisker Elvis tornò più volte in studio, ma solo alla sua quinta visita ciò che lui, Scotty Moore e Bill Black tirarono fuori per scherzo una sera d’estate del 1954 con un’esplosiva versione di That’s All Right di Arthur ‘Big Boy’ Crudup (1946) fu troppo entusiasmante e nuovo per non colpire prima Phillips e poi il pubblico. Uscì sul primo singolo, e anche gli altri quattro dischi Sun inclusero cover di blues o R&B: Baby Let’s Play House di Arthur Gunter, Good Rockin’ Tonight di Roy Brown, Mystery Train di Junior Parker e Milk Cow Blues di Kokomo Arnold, uscito come Milkcow Blues Boogie, probabilmente sentito nella versione del western swinger Johnnie Lee Wills.
Continuò a ispirarsi al blues anche dopo la firma con RCA Records nel 1955, come con Hound Dog, successo di Big Mama Thornton del 1952, Reconsider Baby di Lowell Fulson, Shake, Rattle and Roll di Big Joe Turner e altri due di Crudup, My Baby Left Me e So Glad You’re Mine. Fonte diretta di Elvis fu il cantautore afroamericano della costa est Otis Blackwell (autore anche di Great Balls of Fire per Jerry Lee Lewis e Fever per Little Willie John, maggior successo per Peggy Lee), che scrisse All Shook Up, Don’t Be Cruel e Return to Sender. Nel 1968, quando Elvis tornò sulla scena musicale dopo anni di inconsistente cinematografia, apparendo in TV su NBC (The ’68 Comeback Special) con gli ex Scotty Moore e D.J. Fontana, riprese Big Boss Man e Baby What You Want Me to Do di Jimmy Reed.

Marker "Elvis Country" at Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Ugualmente influenzato e influente dalla e per la musica country, Elvis figura anche nel Mississippi Country Music Trail. I Presley suonavano dischi country o ascoltavano alla radio Jimmie Rodgers, Bob Wills, Ernest Tubb, Bill Monroe, Roy Acuff, e a dieci anni Elvis cantò pubblicamente la ballata country Old Shep alla fiera Mississippi-Alabama ai Fairgrounds di Tupelo (v. sotto).
Affacciatosi sul mercato dapprima come The Hillbilly Cat (non esistendo ancora il termine rockabilly Elvis rientrava nel circuito country & western), poi denominato da RCA Victor “the hottest new name in country music”, apparve nelle classifiche country una cinquantina di volte, e il suo lato pop spinse il country tradizionale verso il suono più moderno di Nashville.
Durante gli anni del liceo (L.C. Humes High School) a Memphis suonava in una band scolastica brani dei futuri compagni di etichetta Eddy Arnold e Hank Snow, e la miscela tra country, blues e R&B generò quel tipo di vibrazione, twang, così distintiva del rockabilly. Le regolari apparizioni al Louisiana Hayride (trasmissione radio dal vivo da Shreveport tipo il Grand Ole Opry di Nashville degli inizi) crebbero la sua fama regionale, da lì le tournée con Hank Snow, Slim Whitman e Faron Young, il contratto RCA e la fama mondiale. Piazzò successi nelle classifiche country come in quelle pop, con dischi come A Fool Such as I, Always on My Mind, There Goes My Everything e Green, Green Grass of Home. È stato inserito nel Country Music Hall of Fame nel 1998, ventun anni dopo la sua morte.

Elvis first public appearances plate at Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Targa di un fan club in memoria di quando Elvis a dieci anni fece la sua prima apparizione pubblica trasmessa per radio. Vestito da cowboy, in piedi su una sedia per arrivare al microfono, il 3 ottobre 1945 cantò non accompagnato Old Shep di Red Foley in un contesto di giovani talenti all’annuale Mississippi-Alabama Fair and Dairy Show nell’area fieristica di Tupelo. (1) Il piccolo Elvis non arrivò primo, ma vinse un biglietto da cinque dollari e dei buoni per le attrazioni della fiera.

Elvis Walk of Life, Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Walk of Life, percorso circolare attorno alla casa natale di Elvis. Ogni riquadro di cemento è un anno della sua vita, dal 1935 alla fine, 1977.
Undici anni dopo quell’autunno del 1945 un Elvis ventunenne, in piena fama nazionale, fece una rentrée trionfale agli stessi Tupelo Fairgrounds (settembre 1956). La città accolse la sua celebrità con una parata in centro a Tupelo (a cui l’inflessibile manager “Colonnello” Parker non lo fece partecipare, temendo per la sua incolumità), migliaia di fan, giornalisti, e una schiera di poliziotti (su YT è rintracciabile un eccezionale filmato che dà un’idea dell’evento storico). Per la cronaca, una giovane Tammy Wynette era in prima fila: dieci anni dopo caricò i suoi due bambini in macchina e si diresse a Nashville, dove divenne la prima artista country donna a guadagnare un disco d’oro.

Elvis Walk of Life, Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

In realtà per Elvis quella del ’56 fu la sua terza volta sul palco del debutto essendoci stato anche l’anno prima, ma non da star, con un breve set nell’ambito di uno spettacolo che comprendeva altri artisti, come Wanda Jackson e Webb Pierce. Il 1956 fu l’anno che ne consacrò la fama: si esibì più volte in TV, uscì il primo album, girò il primo film. S’esibì alla Mississippi-Alabama Fair anche l’anno dopo per raccogliere fondi al fine della costruzione di un parco per bambini.

Elvis Walk of Life, Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.
Sunset at Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Tramonto dall’Elvis Presley’s Birthplace, situato su una collinetta.

Sunset at Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Rimango a guardare lo stesso tramonto estivo visto dal piccolo Elvis, pensando tuttavia al suo triste crepuscolo. Qui sono di nuovo sorpresa dalle cicale di Elvis.

Sunset at Elvis Presley's birthplace, Tupelo, Miss.

Insieme a un paio di bikers. Sotto, unico altro blues marker a Tupelo oltre quello per Elvis, 399 East Main Street. Come altre città del Mississippi, anche Tupelo ha avuto almeno una comunità afroamericana fiorente rimasta nella storia per le sue attività musicali e sociali, e come queste caratterizzata dal raggiungimento di un veloce, elevato picco vitale ed economico per un certo periodo prima di una repentina caduta verso l’abbandono e la desolazione o, come in questo caso, una riqualificazione urbana in linea con quelle avvenute dagli anni 1960 in poi.
Shake Rag si trovava a est dei binari ferroviari della Mobile & Ohio Railroad, estendendosi verso nord da Main Street, e negli anni 1920 il blues e il jazz riempivano i suoi ristoranti, i caffè e gli house party, il gospel le sue chiese. Il gioco d’azzardo e il contrabbando erano all’ordine del giorno e, anche se gli estranei consideravano l’area pericolosa, gli ex residenti hanno ricordato con orgoglio e nostalgia le sue chiese, le prospere attività commerciali e il forte senso di comunità, qualità evidenziate nel documentario del musicista e regista Charles ‘Wsir’ Johnson del 2004, Blue Suede Shoes in the Hood.

Shake Rag blues marker, Tupelo, Miss.

Dalla fine degli anni 1960 gli abitanti di Shake Rag furono trasferiti e il quartiere raso al suolo in seguito a un progetto di rinnovamento urbano. Ci sono varie ipotesi sull’origine del nome; una fa riferimento alle persone che “scuotono i loro stracci”, cioè gli abiti, nell’atto di scappare da una rissa. Personalmente mi vien da pensare di più all’atto del ballo, e infatti il termine era anche usato per descrivere i raduni musicali afroamericani nell’Ottocento e all’inizio del Novecento. Potrebbe inoltre essere correlato alla posizione di Shake Rag nei pressi dei binari ferroviari perché si dice che, prima che entrassero in vigore gli orari regolari, i passeggeri segnalassero al macchinista di fermare il treno agitando uno straccio.
Musicisti locali sconosciuti, Willie C. Jones, Charlie Reese, ‘Tee-Toc’ e Lonnie Williams suonavano alle feste casalinghe di Shake Rag, agli angoli delle strade, vicino al quartiere fieristico, e alla Robins Farm a sud del centro; secondo alcuni musicisti Elvis potrebbe essere stato influenzato in particolare dalla musica di ‘Tee-Toc’ o di Williams.
Gli spettacoli dei tour di blues, jazz e R&B che toccavano la città si svolgevano in luoghi più formali tra cui l’Henry Hampton Elks Lodge su Tolbert Street, il Dixie Belle Theater, il lounge del Vaughn’s Motel in North Spring Street e l’arsenale al quartiere fieristico. Negli anni del secondo dopoguerra George ‘Bally’ Smith, polistrumentista il cui repertorio comprendeva jazz da big band e rhythm & blues, guidò l’orchestra locale più celebre. I suoi membri nel corso degli anni hanno incluso il bassista Charles ‘Bo’ Clanton, i trombettisti Turner Bynum e Joe Baker, i batteristi James ‘Pinhead’ Ashby e Steve Norwood, i chitarristi Willie ‘Shug’ Ewing, Cliff Mallet e ‘Guitar’ Murphy (non so se la fonte intende Matt ‘Guitar’ Murphy), il trombonista Fred Chambers, il pianista Billy Ball e i sassofonisti James Brown, Jerry Baker, Augustus Ashby, Pete Norwood e Ben Branch, quest’ultimo fu a capo della band alla Carver High School. Bally ha anche diretto il gruppo (in stile King Cole Trio), Three B’s and A Bop, con Clanton, James Ashby e la cantante Hattie Sue Helenstein. Gli insiemi di Bally si esibivano alle stazioni radio WELO e WTUP, a volte insieme al gruppo vocale Five Rockets, che comprendeva Sam Bell e Wayne Herbert Sr.
Nap Hayes di Shake Rag fu tra i primi artisti di Tupelo a registrare (nel 1928 per OKeh Records). Altri nativi di Tupelo che in varie epoche hanno registrato blues, R&B o gospel includono Aaron e Marion Sparks, Benny Sharp, Willie Pooch, Lester e Willie Chambers dei Chambers Brothers, Riley (Richard) Riggins, Lee Williams degli Spiritual QC’s, e Homemade Jamz Blues Band.

Elvis guitar painted by students, Tupelo, Miss.

Vicino al marker, chitarra di Elvis decorata dagli studenti della Carver Elementary School; questo sito e la scuola non sono lontani da dove sorgeva Shakerag.

Downtown Tupelo, Miss.

Notturni

Main Street, Tupelo, Miss.

Main Street, via centrale su cui s’affacciano edifici eleganti, specie nella parte est.

Main Street, Tupelo, Miss.

È una città ben curata e ricca, molto diversa da quelle del Delta ma anche da quelle del sud, come la capitale Jackson, o Vicksburg.

Main Street, Tupelo, Miss.

Se da qua si vuol raggiungere l’Alabama per turismo è senz’altro meglio prendere il Natchez Trace (invece della Highway 78), che tra l’altro conduce a Florence, nella nota area di Muscle Shoals. Da Tupelo, infatti, passa l’ultimo tratto in Mississippi prima dell’Alabama di questo affascinante percorso naturalistico usato dagli antichi nativi. Per arrivare al Natchez Trace si può cogliere l’occasione di visitare due luoghi storici: a sud della città, continuando su Main Street, il Tupelo National Battlefield e, proseguendo a nord-est sul tracciato indiano, il sito di un Chickasaw Village; niente di fatto da vedere, se non la natura e la suggestione di una storia antica.

Main Street, Tupelo, Miss.

Ma per noi purtroppo il tempo stringe e dobbiamo prenderla, la Highway 78, nella direzione opposta, verso nord, verso Memphis, destinazione Holly Springs.

(Fonti: Steve Cheseborough, Blues Traveling, The Holy Sites of Delta Blues, University Press of Mississippi, Jackson, 2009, III ed.; Mississippi Historical Markers; Elvis Presley’s Birthplace, 306 Elvis Presley Drive, Tupelo, Mississippi.)


  1. L’area un tempo denominata Tupelo Fairgrounds si trova a sud di East Main Street, non lontano dal passaggio della Highway 45. Oggi si chiama Fairpark e comprende un parco, un anfiteatro e la sede del City Hall. Nel parco c’è una statua di Elvis sul palco piegato nell’atto di tendere una mano al pubblico, da una foto scattata durante il trionfale homecoming del 1956.[]
Scritto da Sugarbluz // 4 Novembre 2018
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