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Nota sulle traduzioni e sulla terminologia inglese
Le traduzioni dall’inglese sono della sottoscritta, tranne ove indicato. Mantengo la versione originale quando mancante di corrispettivo italiano o nel caso sia più efficace, eventualità ricorrenti nel black english. Anche l’utilizzo da parte mia di certa terminologia straniera segue lo stesso principio.
Al contrario, non uso termini inglesi se questi hanno corrispondenza italiana. L’espressione del fenomeno d’uso superfluo di anglicismi (o anglismi, se preferite) vede qualche famigerato esponente anche nel commentario musicale orale e, peggio, scritto. Su tutti, l’onnipresente sound che qui si troverà sempre nel giusto corrispettivo suono (a meno che non sia parte di un’espressione inglese compiuta, e allora sarà in corsivo). Ognuno è libero di leggere “sound” al suo posto se davvero crede che sia più ricco o che “suoni” meglio, ma invito a riflettere su quanto invece suoni ridicolo.
Inoltre non pluralizzo i sostantivi inglesi se preceduti da articoli italiani plurali determinativi o partitivi che appunto già li determinano (es.: “i bluesman“, non “i bluesmen”, “dei juke joint”, non “dei juke joints”) a meno che, naturalmente, non siano termini entrati nel linguaggio già in forma plurale (es.: i jeans), mentre potrei pluralizzare quando antepongo proposizioni semplici non indicanti pluralità (es.: “da bluesmen di razza”).
Infine, di solito non adatto il genere dell’articolo al corrispondente sostantivo italiano (es.: “il title track”, non “la title track”, “il demo”, non “la demo”) perché i sostantivi inglesi, a parte i differenziati (irregolari) e gli specificati, sono invariabili e senza distinzione di genere. In altre parole, se non si può determinare il genere sono neutri, genere che nella nostra lingua non esiste, quindi mi vien spontaneo usare il maschile non marcato dell’italiano standard. Posso non applicare il metodo ove il corrispettivo italiano non abbia possibili varianti maschili, e certamente non lo applico nel caso in cui il termine inglese con l’articolo femminile italiano sia ormai così acclimatato (es.: “la hall dell’albergo” o, per rimanere in ambito musicale, “la band”) da risultare assurdo usare l’articolo maschile.
Commenti
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