San Francisco 1987
San Francisco, città meravigliosa e piena di luce. Almeno trent’anni da Kerouac e venti dalla Summer of Love. Allora sembravano già tanti, e invece erano dietro l’angolo. Adesso più del doppio, ma soprattutto: altro secolo, altro millennio. Tutt’altro mondo.
Alla ricerca dei luoghi descritti in On the Road, pellegrinaggio ad Haight Ashbury, acquisti da City Lights Books del poeta Lawrence Ferlinghetti, libreria e casa editrice della Beat Generation. Lui era lì, me lo ricordo, barba bianca, seduto alla scrivania, ma non mi attentai a parlargli.
Coloratissime case con tipiche finestre a baia e ad arco, Golden Gate Park, Lombard Street, Chinatown, Fisherman’s Wharf, Alcatraz, Maritime National Historic Park al molo, grattacieli di Market Street, grande e importante arteria che attraversa il distretto finanziario e porta all’Embarcadero.
Gli iconici tram su rotaie sui quali molti restano appesi con il corpo metà fuori si chiamano cable cars, e come a New Orleans per gli altrettanto caratteristici e storici streetcars guai a chiamarli in altro modo. Sono l’immagine di San Francisco tanto come le sue impervie vie cittadine (in cima alle più ripide si ha l’impressione di abbracciare tutta la città) così come, sempre a New Orleans, lo sono i terrazzi merlettati del quartiere francese.
È vietata la riproduzione anche parziale di questo articolo senza autorizzazione