Summer Jamboree 2013 – Deke Dickerson
Oltre al buon vecchio rock ‘n’ roll in senso stretto, al Summer Jamboree di Senigallia è suonato molto R&B d’annata, per mano dei dj o dal vivo, e ho visto banchetti carichi di dischi appetitosi, difficilmente trovabili in tali quantità in altre situazioni. Se si glorifica il rock ‘n’ roll dei favolosi anni Cinquanta non si può ignorare ciò che lo precedette, o annunciò, e poi lo comprese come influenza, dai grandi shouter e honker afroamericani, e big band R&B / jump-swing degli anni Quaranta, al country / hillbilly, western swing, swamp pop e rockabilly.
Dodge d’epoca. Purtroppo la prima serata ho mancato Duane Eddy, sostenuto dagli Ecco-Fonics e preceduto da Jackson Sloan (jump, swing) accompagnato dall’ottima formazione italiana Goodfellas / Benny and the Cats, house band del festival.
I Giardini della Rocca, con il palco minore del festival, il ristorante tex-mex e la pista con ballerini scatenati nonostante il caldo boia.
La band che sta suonando classici del rock ‘n’ roll in veste rockabilly si chiama Marilù
Tutti e tre i componenti cantano, e sono Marco Gioè (chitarra e voce), Andrea Amico (contrabbasso), e Giuseppe Marino (batteria).
Ricordo qualcosa di Chuck Berry e poco altro perché non li ho ascoltati per molto tempo
Camicia di Elvis
Cialtrontrio & The Big Banda al West Side Stage
Repertorio soprattutto a base di Swing italiano di quell’epoca là. Buscaglione, Carosone, Quartetto Cetra, eccetera.
Locandine del festival appese alle pareti circolari del Foro Annonario, suggestivo scenario del palco centrale.
Due enormi programmi svettano ai lati del palco principale
Il dj londinese Jeff ‘Two Tone’ Boogie. Offre uno splendido repertorio, e vederlo ballare sulla sedia a rotelle è uno spettacolo. In totale sono ventisei i dj che si dividono i vari set con brani scelti per far ballare il numeroso popolo del Jamboree, e tutti quelli che ho sentito sono perfettamente in tema con l’epoca evocata. ‘Two Tone’ si distingue per l’R&B afroamericano anni 1930/1940 e primi 1950, quindi Big Joe Turner, Jay McShann, Wynonie Harris, Buddy Johnson, Roy Milton, Louis Jordan, Joe Houston, ma anche Papa Lightfoot, e tanti altri. Bello arrivare in piazza, sentire questi fantastici suoni e ritmi a tutto volume e vedere la gente ballarli.
Slick Steve & The Gangsters, sono italiani ma il front-man è d’origine inglese.
Slick Steve (Stephen Hogan) è uno showman nato: cantante, attore e abile giocoliere.
Il loro set è quasi uno spettacolo da circo
Il risultato è molto agile, serrato e divertente, ma anche un po’ frenetico del tipo “devo mostrare tutto ciò che so fare nel tempo a disposizione”.
Provengono da Brescia, e non si può dire non siano originali. Il chitarrista è Alle B. Goode (Alessandro Favero), chiaramente ispirato da Chuck Berry.
Usano anche classici swing come Mellow Saxophone e I Wanna Be Like You (da Il Libro della Giungla), e brani come l’allucinata Pink Elephants on Parade, dal disneyano Dumbo, tutto in chiave rock ‘n’ roll e con spunti surf/garage rock.
Il canto è di grana grossa, teatrale, grottesco (o da musical). A tratti, canto e arrangiamento musicale sfociano anche in certe atmosfere del progressive rock inglese.
Numero con coltelli; sotto di lui sdraiata sul palco c’era una persona.
Anche il batterista, Michele Zuccarelli, ha il suo piccolo numero da circo.
Nel mischione figura anche la presentatrice del Jamboree, in arte Grace Hall, pseudo-cantante/attrice/ballerina titolare di una scuola di burlesque.
Numero finale. Il bassista, Pietro Ettore Gozzini, guarda con preoccupazione il suo strumento.
Deke Dickerson. Si presenta con i suoi Ecco-Fonics: Pete Curry e ‘Crazy Joe’ Tritschler. Con quest’ultimo ha accompagnato Duane Eddy la sera prima.
Country, rockabilly, hillbilly, boogie, western swing, bluegrass, Deke Dickerson non è solo un musicista, è un autentico cultore della tradizione musicale americana.
Dice d’esser rimasto impressionato dal set precedente, e di voler proporre anche lui dei numeri circensi. Naturalmente dal mio punto di vista non ce ne sarebbe bisogno, ma tutto sommato è stato divertente.
Crazy Joe, contrabbasso, inverte strumento con Dickerson in un brano con i tre che a rotazione prendono il posto l’uno dell’altro a chitarra, contrabbasso e batteria, continuando a suonare senza interruzioni.
Dopo poco comincia a dimostrare perché è soprannominato Crazy Joe
In bilico sopra una spia
Due tipi robusti del service sono (quasi) pronti a prenderlo
Propongono Johnny Cash, due brani di Link Wray e altri due classici che al Jamboree calzano a pennello, Misirlou di Dick Dale e lo yodel Mule Skinner Blues di Jimmie Rodgers, infiammanti il pubblico.
Il rock ‘n’ roll Nightmare of a Woman invece è un suo cavallo di battaglia
Il batterista Pete Curry alla chitarra; è il più quieto dei tre.
Mentre Deke è alla batteria
Deke Dickerson è nato in Missouri nel 1968 e ha cominciato con una band giovanile di surf music, Untamed Youth, prima di trasferirsi in California.
Il batterista va al basso
E Deke al contrabbasso
Ha inciso per High Tone e ha un’impressionante attività live in tutto il mondo
E la sua etichetta discografica, Ecco-Fonics Records.
Probabilmente qui stava facendo ciò che ha presentato come il “verso tipico dell’hillbilly che vuole fare impressione su una ragazza”. Certi personaggi riescono a essere credibili anche facendo i buffoni.
La sua passione musicale la mette in atto anche scrivendo su varie riviste e libretti di dischi (tipo per il box Bear Family dedicato a Merle Haggard), e riportando alla luce materiale e personaggi alle radici della tradizione musicale statunitense.
L’affiatamento con Crazy Joe è perfetto
Crazy Joe sembra uno svitato, e in realtà lo è. È un nerd che ha lavorato nell’industria aerospaziale, insegna ingegneria all’università ed è un audiofilo produttore di incisioni analogiche in uno studio che ha costruito da sé in ogni minimo dettaglio. Gira il mondo con una sua band sempre di genere roots, e come accompagnatore con Dickerson. La sera prima con Duane Eddy era alla batteria.
Acrobazie
Prima del gran finale
L’aspetto spettacolare e clownesco contaminerà tutte le esibizioni del palco centrale, a causa della tipologia dell’evento e del pubblico.
Nel caso di Deke Dickerson però la confidenza con il materiale e la capacità comunicativa non hanno fatto sembrare forzato l’aspetto ludico, con le componenti ironiche tradizionalmente adottate nel country/hillbilly, basti pensare ai vecchi show televisivi di Ernest Tubb.
Senigallia by night. Sullo sfondo, il palco centrale.
Alla prossima puntata, a Corinaldo.
È vietata la riproduzione anche parziale di questo articolo senza autorizzazione