Summer Jamboree 2013 – Junior Watson

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Yes, it hurts! Travel Ink Tattoos Studio dall’Inghilterra in un Airstream.

Acrobazie in pista

Dopo la lezione di ballo gratuita ai Giardini della Rocca e il dj set, i Love Bandits da Bologna.

Luca ‘Rockin’ Eddie’ Balboni, voce e chitarra, Davide Falconi, piano, Mattia ‘Slap Maniac’ Piras, contrabbasso, Nebridio Fin, batteria.


Purtroppo non mi sono sembrati granché. Il giudizio non è definitivo dato che li ho ascoltati poco tempo, ma li ho ascoltati poco proprio per quello.

La postazione radio del Jamboree

Altri ballerini



Marco Pandolfi ed Enrica

The Bricats dalla Germania

Herbert Öller

Toby Grill

Günter Öller

Fanno un rock ‘n’ roll troppo pulito e adolescenziale per i miei gusti, alla Happy Days.

Tutti e tre armonizzano bene con la voce, ma è troppo pop da teenager per dirmi qualcosa. I Big Six si meritavano il palco centrale più di loro.

Fanno finta di non essere in posa per la foto. Ce le vedo come mogli dei Bricats.

Dj J ‘Swing & Jive’ C

La presentatrice, sempre calata nel ruolo di svampita (sempre che sia un ruolo).

The Red Wagons da Roma. Fanno l’accompagnamento a Junior Watson, incontrato prima dei concerti in giro per le bancarelle. Rispetto all’insignificante suono standard da orchestra RAI che ho sentito sul loro disco, qui paiono leggermente meno levigati, rimanendo comunque inoffensivi. Jump blues all’acqua di rose.

Junior Watson sembra ormai aver messo a punto un ruolo routinario di sofisticato guitar hero.


The Pleasure Is All Mine, da lui dedicata al pubblico e all’evento, If I Had a Genie, Whoopin’ and Hollerin’, sono alcuni dei suoi classici inquinati con cascate di note.

Ha mostrato il campionario degli orpelli e la folla è impazzita

Sezione fiati

Il pianista (Marco Meucci) l’avevo già visto accompagnare Lynwood Slim nel 2009

Idem per il contrabbassista (Lucio Villani)

Ricordo anche Certainly All e l’omaggio a Johnny Moore/Charles Brown e i Blazers, ma anche a Duane Eddy in un medley con Misirlou di Dick Dale.

Vero che qui si è in un contesto in cui l’apparato spettacolare conta più della musica. Ma forse ormai è la sua prassi campare sul mito.

E il pubblico di bocca buona da un gran nome della chitarra s’aspetta effetti speciali

Concludo con la gamba che s’alza fingendo di suonare la nota bassa in Junior’s Bounce, sperando che il suo prossimo concerto italiano sia più di sostanza.
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