Indianola, Mississippi
Indianola, città adottiva di B.B. King. Uno che invece diceva d’esserci nato è Albert King, il 25 aprile 1923, mentre Charlie Patton qui è morto il 28 aprile 1934, in una casa al 350...
Room with a view of the blues
Riley B. King, detto B.B. King, nato nel 1925 a Itta Bena, Mississippi, e scomparso il 14 maggio 2015 a Las Vegas, Nevada. Imprescindibile. È tra i più influenti e imitati chitarristi blues. Dotato inoltre di una potente voce vibrante tra toni baritonali e tenorili e di un canto appassionato influenzato dal gospel in età giovanile, a volte incendiato da melismi in falsetto. Influenzato da T-Bone Walker, dal cugino Bukka White (qui la sua tomba), e da chitarristi come Django Reinhardt e Charlie Christian, acquisì una cifra stilistica unica e immediatamente riconoscibile, basata su un approccio “single-string” e da un vibrato in simbiosi con il suo canto.
Cercò successo a Memphis, dove lavorò come dj e musicista alla stazione radio WDIA (per WDIA v. anche qui), e lo trovò con Three O’Clock Blues, registrato nel settembre 1951 e hit nazionale nel 1952. Da lì non s’è più fermato, con le sue chitarre chiamate Lucille, continuando a sfornare singoli di successo, oltrepassando la barriera razziale, ottenendo moltissimi riconoscimenti (una sfilza di Grammy e varie onorificenze), e perseguendo un’attività dal vivo non comune per qualità e quantità: con la sua band da tredici elementi ha effettuato anche trecento concerti all’anno per tanti anni. Non è un caso che tra i suoi album migliori ci siano almeno due live: Live at the Regal del 1964 e Live in Cook County Jail del 1971. Da non perdere, comunque, la sua prima discografia Modern Records (RPM/Kent) degli anni 1950.
Sotto, nell’articolo su Indianola, racconto della visita al B.B. King Museum and Delta Interpretive Center, che si conclude nel luogo in cui è sepolto. La sua salma è stata deposta lì dopo esser stata onorata dalla sua città adottiva (in senso professionale, perché la sua vera città adottiva fu, appunto, Indianola), Memphis, con una processione stile second line di New Orleans, guidata da una marching band di ottoni sulle note di When the Saints Go Marching In.
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