Articoli in riferimento a: ballad
Impossibile dare in poche righe una precisa definizione di ballad date le sue antiche origini, le sue diverse forme (strutturali, musicali, di genere, ecc.) nelle stesse e nelle diverse epoche, e la sua potenziale esistenza in qualsiasi angolo di mondo o periodo storico; qua va da sé che i riferimenti sono relativi alla musica nordamericana dei secoli XIX e XX. In questo comunque vasto campo, s’intende quindi come un’eredità europea confluita soprattutto in espressioni popolari americane come folk, blues, country, old-time music (forma ballad più tradizionale) poi naturalmente usata anche nel soul, nel jazz, nel rock (forma ballad più moderna).
Abbiamo sia la foggia più semplice e di tipo sentimentale, dall’andamento lento, più moderna (anche nel senso che è quella in cui oggi si vede maggiormente, e nei generi più “in voga” quindi anche nella musica commerciale, opportunamente pompata), che quella narrativa e/o poetica più complessa derivata in particolare dalla tradizione inglese e irlandese, che può anche avere carattere vivace o accompagnare balli (da qui il nome “ballata”), pur quando il testo suggerisce tutt’altro.
Le ballate, al di là di tutti gli altri aspetti, si suddividono in macro-categorie: ballate per bambini, ballate sentimentali, ballate letterarie (o ballate liriche), di cronaca (broadside, risalenti all’invenzione della stampa), di guerra, di leggende, di marinai, e così via. C’è poi tutto quel filone di cowboy songs, work songs, frontier songs, e altri ambiti e situazioni tipicamente americane, che può includere forme ballad.
Il titolo riprende il ritornello di un famoso brano dell’Ottocento, Camptown Races, del padre della popular music nordamericana, Stephen Foster (lo stesso di Oh! Susanna), ed è esemplificativo del contenuto di questo testo incentrato...
Non è certo nuovo alle uscite discografiche, Luciano Federighi (potrei sbagliarmi ma credo che questo sia il nono disco), che nel lontano 1979 ha svelato il suo sentirsi autore e interprete, a volte accompagnandosi...
Pubblico l’articolo nº 100 su Bluesreviews parlando ancora di Dinah Washington ripartendo dal 1948, quando un suo brano della sessione Mercury con il Rudy Martin Trio, Ain’t Misbehavin’ di Fats Waller, arriva nella classifica...
Come a tutte le grandi cantanti anche a Dinah Washington è stato attribuito un titolo, e anche per lei un semplice “Queen” non dice tanto, allineandosi con altre regine in varie forme ed estensioni...