Da Ebenezer a Canton, Mississippi
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Room with a view of the blues
Morgan Clyde Robinson (1917-2011), nato in South Carolina e noto come Bobby Robinson, è stato un impresario, autore e produttore discografico indipendente con base a New York City. Pur avendo fondato o co-fondato diverse etichette (la prima, Robin Records nel 1951) è noto soprattutto per tre di loro: Fury (1957), Fire (1959) ed Enjoy (1962). Nel 1946 aprì Bobby’s Record Shop, poi chiamato Bobby’s Happy House, a due passi dall’Apollo Theater sulla 125ª Strada ad Harlem: il caso ha voluto che io abbia potuto visitarlo qualche giorno prima che chiudesse definitivamente i battenti, nel gennaio 2008. Una ventina d’anni prima era stato costretto a spostarlo appena più in là (dietro l’angolo, andando su Frederick Douglass Blvd) per far posto a un Kentucky Fried Chicken. La sua abitazione era poco lontano, anche per quello lo si poteva vedere spesso in negozio; ormai entrambi, lui e il negozio, un’istituzione storica di Harlem.
Frequentava Atlantic Records chiamato da Ahmet Ertegun, che gli chiedeva di venire in studio per consigli e pareri sui nuovi artisti. Iniziò registrando gruppi vocali doo-wop, poi anche Sonny Terry, Brownie McGhee (separati), Champion Jack Dupree, Sam Myers, Arthur Crudup, Ike & Tina Turner.
Produsse The Sky Is Crying di Elmore James, non l’originale (lasciato anni prima alla Trumpet Records di Lilian McMurry), ma una versione posteriore (la migliore, quella che tutti conosciamo) del novembre 1959, registrata a Chicago per Fire, e in seguito anche It Hurts Me Too, il 21 febb.1963 a New York City per Enjoy. È noto inoltre (o dovrebbe esserlo), per una serie di successi in coppia con Marshall Sehorn, allora (fine anni 1950-inizio anni 1960) suo talent scout e promotion man per il sud (prima che Sehorn s’accoppiasse con Allen Toussaint al Sea-Saint Recording Studio): Ya Ya di Lee Dorsey, There Is Something on Your Mind di Bobby Marchan, Every Beat of My Heart di Gladys Knight & The Pips, Soul Twist di King Curtis, Mojo Hand di Lightnin’ Hopkins, Fannie Mae di Buster Brown, I Need Your Lovin’ di Don Gardner, e la celeberrima Kansas City di Wilbert Harrison, cantante scoperto da Sehorn, il quale contattò subito Robinson; registrarono un demo nei pochi minuti liberi dello studio Beltone di Harlem (v. la storia di Sehorn e del brano nell’articolo sotto, New Orleans 2010, pt 2).
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