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James Joseph Bennett (1914/1980), noto come Buster Bennett, sassofonista e blues shouter nato a Pensacola, Florida, sessionman e artista solista. Lo troviamo anche al piano e al contrabbasso. Lavorò in Texas e soprattutto a Chicago (dal 1938 al 1954).
Musicista da studio per Lester Melrose dal 1938 al 1942, suonò (sax alto o soprano) nei dischi di Big Bill Broonzy, Washboard Sam, Jesse ‘Monkey Joe’ Coleman, Jimmie Gordon, e altri, per Vocalion, Bluebird, Decca. Fu soprannominato “Leap Frog” da un brano (di Joe Garland), Leap Frog Blues, che incise per Columbia a nome del Buster Bennett Trio. Il suo lascito discografico va dal 1938 al 1947.
È accertato che attorno al 1930 andava già in tour; nei primi dischi del 1938 (aveva quindi 24 anni e suonava professionalmente da otto) è già molto distintivo per stile, e il fatto che mostri ancora alcune caratteristiche tipiche degli anni 1920 (una di queste l’uso di un sassofono soprano, in disuso a quei tempi) è segno che imparò e cominciò a suonare molto presto.
A cavallo della seconda guerra guidò il Buster Bennett Trio, tra i cui membri, scelti sempre tra i migliori musicisti della città, ci furono Wild Bill Davis e Pee Wee Jackson, e registrò così a suo nome per Columbia, anche come Buster Bennett and his Band. Figurò con questa etichetta dal 1945 per tre anni fino alla fine del 1947, ed essendo a capo di un combo, cantando e suonando il sax contralto, fu pubblicizzato come simile a Louis Jordan, con il quale però aveva solo quelle caratteristiche in comune; fu il periodo della sua maggior fama. Da Columbia volevano che cantasse blues, e furono accontentati: la sua vocalità era molto più blues di quella di Jordan, e meno raffinata (alla Louis Armstrong, per intenderci). Inoltre, Jordan era swing, mentre lo stile di Bennet al sax (alto e soprano, e ancor più nessuno suonava il soprano nei tardi anni 1940) era vigoroso, pittoresco, con tono e ritmica quasi anni 1920. In piena epoca R&B passò al sax tenore (circa nel 1946/1947).
Appare in una sessione di Red Saunders per Sultan Records nel 1946, per Apollo nel 1947 con l’Israel Crosby Quartette, e con Tom Archia and His All Stars (in una tipica tenor-battle) per Aristocrat nel 1947.
La sua ultima sessione di registrazione fu nel 1947 per Columbia, nel periodo in cui le major smisero di registrare il blues a Chicago; Chess e le altre compagnie indie stavano cominciando a sostituirle, ma lui non toccò palla, nonostante ad esempio Big Bill Broonzy e Washboard Sam, tra i musicisti che aveva accompagnato anni prima, ebbero invece una possibilità.
Continuò a esibirsi dal vivo, a Chicago e per un periodo a Cleveland, Ohio, ma dal 1956, quando si ritirò a vita privata in Texas, dove visse fino alla fine, non si è più saputo nulla di lui. Red Holloway ha dichiarato di aver ammirato Bennett in gioventù, e di aver adottato alcuni suoi passaggi musicali.
Fonti