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Il Café Society fu un nightclub della New York City anni 1940 frequentato da intellettuali progressisti, in Sheridan Square nel Greenwich Village, quartiere a prevalenza bianca. Aperto dal 1938 al 1948, fu fondato dall’appassionato di jazz Barney Josephson con l’aiuto dell’eminente produttore John Hammond, come consigliere musicale e talent scout. È noto che Billie Holiday vi cantò per la prima volta nel 1938 lo “scomodo” brano Strange Fruit, nella serata d’apertura, diventandone un po’ il simbolo (lei e il brano per il locale, e viceversa). Holiday rimase tra gli artisti di casa per nove mesi. Anche Big Joe Turner (v. sotto) apparve nello spettacolo d’apertura, con i pianisti Albert Ammons, Meade Lux Lewis e Pete Johnson, il “boogie-woogie trio” di successo assemblato da Hammond per il primo concerto From Spiritual to Swing del 1938 al Carnegie Hall, e vi rimasero per circa quattro anni.
Il Cafe Society fu il primo locale notturno non segregato della città; fino ad allora, anche nei club dove alcuni afroamericani erano ammessi, questi potevano stazionare solo in determinate zone, generalmente in fondo e nascosti, come succedeva ad esempio al Cotton Club nonostante si trovasse ad Harlem. L’idea di Josephson era quella di un cabaret di satira politica, come quelli che aveva visto a Praga e a Berlino; non vi si esibivano solo musicisti quindi, ma anche attori e vari altri artisti.
Come si legge nel libro di David Margolick dedicato al brano (Strange Fruit, Billie Holiday and the Biography of a Song), data la particolarità del testo Josephson voleva che si rispettassero certe regole affinché ne risaltasse a pieno il significato: doveva sempre essere l’ultimo eseguito da Billie Holiday, andando così a chiudere drammaticamente il suo set, non erano ammessi bis, i camerieri smettevano di servire un attimo prima e per la durata dell’esecuzione, e la stanza doveva essere al buio tranne che per l’occhio di bue sul viso della cantante.
Il locale permise maggior visibilità (al pubblico bianco) a diversi artisti afroamericani già sulla scena della città, come Teddy Wilson, Alberta Hunter, Ruth Brown. Un paio d’anni più tardi Josephson doppiò con il Cafe Society Uptown sulla 58ª strada. Altri tra i più noti che si esibirono al Cafe Society (l’uno, l’altro o entrambi) furono Art Tatum, Mary Lou Williams, Sarah Vaughan, Lena Horne, Sister Rosetta Tharpe, Hazel Scott, Josh White, Mildred Bailey, Dinah Washington (v. sotto), i gruppi gospel Dixie Hummingbirds e Golden Gate Quartet.
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