Articoli in riferimento a: Cosimo Matassa

Cosimo Vincent Matassa (1926-2014, New Orleans), noto come Cosimo Matassa, discografico fondamentale nell’avvio, nel successo e nello sviluppo del rhythm and blues / rock ‘n’ roll di New Orleans anni 1950/1960.
Nel suo studio, nonostante l’attrezzatura primitiva, una metodologia spesso improvvisata e spazi esigui fu, come J.D. Miller, pioniere e fautore di nuove e iconiche sonorità provenienti dal sud della Louisiana.
Doveva diventare chimico, e invece lasciò la Tulane University preparandosi inconsapevolmente a entrare nella storia della musica aprendo nel 1945, a diciott’anni, un suo studio di registrazione, il J&M Recording Studio, nel retro del negozio del padre John Matassa e dell’associato Joe Mancuso, al 838-40 North Rampart.
In quanto unico studio di registrazione in tutta la Louisiana, anche Jay Miller agli inizi (1946) se ne servì. Nei primi anni (indicativamente fino al 1949) il registratore usato da Matassa non era a nastro, ma un piccolo tornio, chiamato disc cutter (Presto 28N), che tagliava un master incidendo la gommalacca; ci volevano ore e pazienza per ottenere un buon risultato finale.
L’affermazione dello studio e dell’R&B cittadino cominciò con il successo di Roy Brown, Good Rockin’ Tonight (DeLuxe) nel 1947 (ma anche di Annie Laurie, Since I Fell for You, e di Dave Bartholomew, Country Boy) e, due anni più tardi, con Fats Domino coadiuvato dal suddetto autore, bandleader e trombettista Bartholomew (che negli anni 1950 fu il produttore e arrangiatore più importante di New Orleans), quando registrarono otto brani per Imperial tra cui il successo nazionale The Fat Man. Si chiamava ancora R&B ma era già rock ‘n’ roll grazie all’impeto delle terzine di Domino, al suo falsetto, e al costante back beat di Earl Palmer. Matassa inaugurò la nuova attrezzatura proprio con Domino: uno dei primi registratori a nastro Ampeg e quattro microfoni, non più uno solo, ma ancora una sola traccia.
Avvennero tanti miracoli in quel luogo grazie anche all’orecchio di Matassa e alla sua capacità di sfruttare al meglio le poche attrezzature e il poco spazio. Dopo DeLuxe dal New Jersey (anche Papa Celestin registrò presso lo studio J&M; furono gli ultimi dischi del suo breve ritorno sulla scena nascente di N.O. del dopoguerra, per DeLuxe e Regal, etichette di David and Jules Braun) e Imperial da L.A. (oltre le major RCA e Decca) affluirono altri produttori di indie forestiere, come Aladdin, Specialty, Modern, Atlantic, Mercury, Chess, Savoy, e seguirono altri successi, come Tutti Frutti di Little Richard per Specialty. Da Matassa registrarono grandi artisti del posto come Prof. Longhair, Smiley Lewis, Lloyd Price, Bobby Charles, Clarence ‘Frogman’ Henry, Lee Dorsey, Frankie Ford, Irma Thomas, Ernie K-Doe, Shirley and Lee, The Spiders, e venuti da fuori come Big Joe Turner, Ray Charles, Guitar Slim, Jerry Lee Lewis, e tanti altri.
Il primo studio chiuse nel 1956, il secondo aprì dapprima per poco tempo al 523 Governor Nicholls, nel quartiere francese, poi al 525, più grande, chiamato Cosimo’s Studio; qui cominciò a usare un paio di registratori a tre tracce e un riverbero a piastra EMT, e qui arrivò un quindicenne Allen Toussaint con Snooks Eaglin per un’audizione con Bartholomew. Toussaint poi produrrà molti successi qui (la maggior parte per Minit), come quelli dei già detti Ernie K-Doe, Irma Thomas, Lee Dorsey, e per Lee Allen, Jessie Hill, Aaron e Art Neville, Chris Kenner, Benny Spellman (e i suoi primi dischi da solista, oggi in The Wild Sound of New Orleans). Quando chiuse anche questo ne aprì un terzo al 748 Camp Street. Il successo di Matassa si realizzò anche grazie al fatto che non ebbe concorrenza, e dal 1945 ai primi anni 1970 potenzialmente ogni disco prodotto in città uscì da uno dei suoi studi, prima che Toussaint e Marshall Sehorn inaugurassero il loro Sea-Saint Recording Studio (Toussaint lo aprì proprio perché Matassa chiuse il suo).
Da ricordare anche e soprattutto i componenti delle studio band, come il già citato batterista Earl Palmer, il bassista Frank Fields, il chitarrista Ernest McLean, i sassofonisti Herbert Hardesty, Clarence Hall, Joe Harris, Alvin ‘Red’ Tyler e il già nominato come solista Lee Allen, il pianista Edward Frank, ma anche i solisti Huey Smith e James Booker, quest’ultimo nello stesso periodo in cui vi era anche Dr John (come chitarrista). Allo stesso modo vorrei precisare che lo studio non aveva una vera e propria house band, ma molti musicisti erano ricorrenti perché al servizio di bandleader / compositori / arrangiatori altrettanto frequenti quali Dave Bartholomew, Paul Gayten o ‘Bumps’ Blackwell (o, più tardi, Allen Toussaint) che determinarono il suono dello studio, e quindi di New Orleans, nelle sue diverse incarnazioni. Anche Fats Domino in qualche occasione fece da accompagnatore. Inoltre, chitarristi come Walter ‘Papoose’ Nelson, Justin Adams, Roy Montrell, il bassista Peter ‘Chuck’ Badie, il trombonista Waldron ‘Frog’ Joseph, e un altro grande batterista, Charles ‘Hungry’ Williams.

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