Donald Deadric Robey (1903-1975), detto Don Robey, importante promotore e produttore discografico, proprietario di Duke/Peacock Records, di Back Beat Records e del Bronze Peacock Dinner Club a Houston, Texas, dove offriva il meglio della scena afroamericana dell’area.
Era tornato nel 1945 nella sua Houston da Los Angeles, dove aveva svolto le attività di gestore di locali e di giocatore d’azzardo. Aprì il suo nightclub/sala da gioco (v. link del Bronze Peacock Club), in Erastus Street nel Fifth Ward (poi sede dell’etichetta e studio di registrazione, anche se non ho mai incontrato nulla di certamente registrato qui; la maggior parte delle sessioni Peacock avveniva fuori, in studi meglio attrezzati, tipo ACA di Houston, o altrove, anche fuori stato, per volontà dei produttori/direttori artistici che preferivano Robey non fosse presente), dove s’esibirono molte celebrità musicali del secondo dopoguerra, come Ruth Brown, Sister Rosetta Tharpe, Louis Jordan, Lionel Hampton, T-Bone Walker, Big Joe Turner, Wynonie Harris, Johnny Otis (che per Peacock produsse il successo di Big Mama Thornton del 1953, Hound Dog [v. sotto la storia in “Big Mama Thornton w The Muddy Waters Blues Band”)], e i successi di Johnny Ace per Duke), e tanti altri. Il posto era famoso in tutto il sud e un centro mondano della black high society di Houston. Clarence ‘Gatemouth’ Brown cominciò qui a farsi un nome, quando una sera casualmente salì al posto di T-Bone Walker indisposto, e dato il successo Robey lo ingaggiò e gli procurò un contratto con Aladdin di Los Angeles.
Insoddisfatto dalla mancata promozione e dalla mancata o tardiva uscita delle registrazioni, Robey decise di registrare e distribuire lui stesso Gatemouth, dando così inizio a Peacock Records nel 1949; in seguito acquistò Duke Records di Memphis e Duke/Peacock (v. link sopra) divenne la più grande indie del sud, e Robey uno dei più influenti discografici. Personaggio controverso per i suoi metodi minacciosi e violenti da gangster, sempre armato, come produttore e impresario favorì la carriera di molti artisti rhythm & blues, gospel e soul degli anni 1950/1960, o la lanciò da zero come nel caso di ‘Gatemouth’ Brown appunto, o di Bobby Bland (v. sotto), messo nelle sapienti mani di Joe Scott.
La sua fortuna dipese molto da una donna di nome Evelyn Johnson, manager di Duke/Peacock e presidente della Buffalo Booking Agency di Robey (che gestiva un consistente circuito di musica dal vivo, tra i cui clienti figuravano Ike e Tina, B.B. King, Little Richard, e molti altri; solo Bland fece più di trecento concerti l’anno per dieci anni), che lo indirizzò nelle sue varie attività. Robey inoltre possedeva una società di pubblicazioni, ma soprattutto accumulò una montagna di royalties come autore o co-autore (spesso con il nome di Deadric Malone), pur non avendo mai scritto un brano.