Lloyd Price – Lloyd Rocks
La copertina di questa raccolta Bear Family ritrae Lloyd Price con la sua orchestra formata da nomi eccellenti e diretta da Slide Hampton al Trianon Ballroom di Chicago nel 1963. Tra le foto rivelanti...
Room with a view of the blues
Earl Cyril Palmer (1924-2008), detto Earl Palmer, esemplare e importante batterista nato a Tremé, quartiere di New Orleans che ha allevato diversi musicisti. Lavorò nella prima studio band di Cosimo Matassa e in moltissime sessioni a Los Angeles.
A quattro anni ballava il tip-tap in strada per le mance (come Prof. Longhair), mentre batteva su un tamburo e un piatto ricavati rispettivamente da una cassa d’arancia e una lattina di lardo. Ancora bambino girò con la madre e la zia, entrambe ballerine, nel circuito teatrale del vaudeville nero, facendo anche parte dello spettacolo di Ida Cox, dormendo dentro i portabagagli dei bus. Per le vie di Tremé seguiva i ritmi second-line dei batteristi delle bande di ottoni in parata battendo le mani sopra quei battiti di backbeat (forte accento sulle battute 2 e 4 della misura) che poi avrebbe usato (più o meno distinguibili, o più o meno forti) nei dischi di Fats Domino e Little Richard, alla base del rock ‘n’ roll (come anche in Lawdy Miss Clawdy di Lloyd Price, Tipitina di Prof. Longhair e I Hear You Knockin’ di Smiley Lewis, v. sotto per tutti). A dodici anni si esibiva al Rhythm Club.
Si dice, ma non è accertato, che suo padre potrebbe essere stato il pianista e bandleader Walter ‘Fats’ Pichon (1906-1967, prodigio già professionista a 14 anni. A 18 fu udito da George Gershwin, che decise di sostenere la sua formazione musicale in una scuola nella East Coast. Suonava sulle navi lungo il Mississippi, era anche arrangiatore e cantante. Localmente suonava alla Old Absinthe House, ed era noto come “Fat Man” [prima di Fats Domino]).
Earl Palmer servì in Europa durante il secondo conflitto mondiale dal 1942 al 1945, al ritorno studiò formalmente piano e percussioni in una scuola rinomata della sua città, imparando il jazz e il nuovo bebop.
Cominciò nella band di Dave Bartholomew nel 1947, e con questa compagine dal 1949 fu parte della session band più classica di Matassa nel suo primo studio, il J&M Recording Studio. Dal dicembre 1949 con The Fat Man di Fats Domino e lungo il periodo delle registrazioni a New Orleans, Palmer, duttile e creativo, mise a punto il groove del nuovo R&B cittadino definendo al contempo il tipico ritmo del rock ‘n’ roll.
Si trasferì a Hollywood nel 1957 richiesto da Aladdin Records, poi fu parte piuttosto stabile del noto Wrecking Crew e delle produzioni Motown sulla West Coast. Non credo si possa accusare di alto tradimento il gruppetto di musicisti di New Orleans (tra cui Dr John) che in quegli anni lasciò la città, che tanto gli aveva dato, per la California (anche se il pensiero fa male); ognuno di loro forse aveva anche motivi personali per farlo, o se non ce n’erano di personali c’era la realtà di una città che a metà anni 1960 stava di nuovo cambiando e non in meglio, chiudendo molti locali e diminuendo la richiesta di musicisti. Los Angeles offriva paghe migliori, meno discriminazione e maggiori possibilità lavorative; Palmer poi, da batterista, doveva per forza sempre suonare con altri e quindi stare in un luogo dove si faceva musica e, avendo per compagna una donna bianca, avrebbe potuto vivere con lei come non poteva fare nel sud discriminato.
È così che negli anni 1960/1970 (e nei decenni seguenti da “indipendente”) ha preso potenzialmente parte a tutte le registrazioni uscite da quella parte di California, da qui le nomee del più grande session drummer di tutti i tempi, e di “batterista più registrato della storia”, alle quali potrei aggiungere quella del “batterista più versatile sulla piazza”: molto richiesto, è apparso (anche come arrangiatore) in tante produzioni di Phil Spector, Jack Nitzsche, Lou Adler, e nelle sessioni di musicisti che si auto-producevano, come Brian Wilson e Herb Alpert. Ha suonato quindi per innumerevoli artisti di diverso genere, da Frank Sinatra ai Beach Boys, da Screamin’ Jay Hawkins a Dinah Washington, da Ray Charles ai Byrds, da Sam Cooke a Neil Young, jazzisti come Dizzy Gillespie e Count Basie, bluesman come B.B. King, Lightnin’ Hopkins, T-Bone Walker, Roosevelt Sykes; e poi ancora Mamas & Papas, Tim Buckley, Little Feat, Tom Waits, Randy Newman, Bonnie Raitt, e molti altri. Si fa prima a dire che forse non ci fu musicista nella Los Angeles di quei tempi con cui non abbia lavorato, in studio o dal vivo. Ha inoltre partecipato a molte colonne sonore, per cinema e televisione.
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