Hollandale & Rolling Fork, Mississippi
Says, I’d rather be in Hollandale, baby, I mean, any small town I know / Says, I’d rather be in Hollandale, woman, than any doggone small town I know / Said, it take the...
Room with a view of the blues
Edward Lee Jones (1926-1959), meglio conosciuto come Guitar Slim, cantante e chitarrista di blues elettrico a New Orleans. Nei primi anni 1950 sperimentò gli effetti della distorsione sull’amplificatore, suonando tendenzialmente sempre in overdrive e al massimo del volume ottenendo suoni selvaggi (naturalmente più dal vivo che nei dischi). Fu inoltre peculiare come showman, anche rispetto ai cantanti o chitarristi più istrionici, e per il suo canto soulful, in odor di gospel ma nient’affatto edulcorato.
Nacque in Mississippi a Greenwood, ma crebbe a Hollandale (v. articolo sotto). Cominciò come ballerino di jitterbug e pianista, occasionalmente supportando Robert Nighthawk quand’era di passaggio all’Harlem Club di Hollandale. Servì nel Pacifico durante la seconda g.m. e poi visse un paio d’anni in Arkansas, ballando nei juke joint del Delta con la band di Willie D. Warren, che gli insegnò a suonare la chitarra. Fu maggiormente influenzato da Clarence ‘Gatemouth’ Brown, come si evince dal suo primo repertorio in cui figuravano diversi brani del chitarrista texano.
Emigrò a New Orleans dove fece coppia con il più giovane amico Huey ‘Piano’ Smith, e debuttò con lui nell’estate 1950 al noto Dew Drop Inn. Fu subito notato e all’inizio del 1951 cominciò a registrare per Imperial; una classica sessione da quattro brani nello studio J&M di Cosimo Matassa dalla quale uscì un solo singolo (Bad Luck Is on Me / New Arrival).
Il rapporto si chiuse subito a causa delle scarse vendite, ma nel 1952 mentre si trovava a Nashville registrò per Jim Bulliet (J-B Records). Uscì il singolo Feelin’ Sad / Certainly All; il primo titolo (poi ripreso da Ray Charles) fu un successo regionale. Painia, il proprietario del Dew Drop Inn e per breve tempo suo manager, lo presentò a Johnny Vincent, allora A&R man di Specialty, che lo fece registrare di nuovo nello studio di Matassa nel 1953, con la sua nuova band (il gruppo di Lloyd Lambert) e Ray Charles, anche direttore e arrangiatore.
La sessione fu una lunga e stancante maratona per la difficoltà di registrare il chitarrista a causa delle sue distrazioni, vari guasti e la sua particolarità di tenere sempre i controlli alti al massimo (e i bassi al minimo; inoltre una nota dichiarazione di Earl King riporta che Slim non usò mai un amplificatore, piuttosto direttamente un sistema P.A. con dei piccoli altoparlanti conici in ferro), ma alla fine ne uscì la splendida The Thing That I Used to Do. Il brano stette al primo posto della classifica R&B diverse settimane, diventando il più grande hit del 1954 e uno standard del blues. Già tendente agli eccessi, il successo e i tour aumentarono la tendenza all’alcolismo, e una polmonite trascurata lo portò via a soli 32 anni.
Per un approfondimento rimando all’articolo qui sotto a suo nome.
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