Articoli in riferimento a: hillbilly music

Negli Stati Uniti il termine hillbilly, associato a una persona o alla sua cultura, può andare dall’umoristico allo dispregiativo, alludendo al tipo montanaro incivile e rozzo.
Ciò che oggi conosciamo genericamente come country music all’inizio dell’epoca discografica (primi anni 1920) si chiamava hillbilly music, termine adottato dai discografici di OKeh sulle prime registrazioni del genere e non sempre gradito agli artisti, tanto che presso la stessa firma si coniò al suo posto il più generico, ma azzeccato, old time music, dato che quella musica originava direttamente dalle forme tradizionali già da tempo suonate dal vivo in vari territori. (Il termine bluegrass invece oggi ha una valenza più specifica dato che si può considerare un sinonimo di hillbilly music).
È opinione comune che abbia avuto inizio nel sud-est e in particolare nelle zone montagnose degli Appalachi del sud, ma alcuni musicisti hillbilly della prima ora provenivano anche da altre aree, come il Midwest, le Great Plains, il New England e addirittura dalle provincie della Nuova Scozia e di Alberta in Canada. Gli strumenti principali erano e sono violino, banjo e chitarra. Dagli inizi del 17º secolo il violino fu parte integrante della socialità in America, rappresentando la tradizione e il collegamento con l’Europa dei coloni, e spesso fu l’unico strumento suonato nei primi insediamenti inglesi, scozzesi, irlandesi.
Ralph Peer di OKeh Records così come nel 1921 con Mamie Smith diede il via al boom della discografia chiamata “race” (blues, jazz, musica sacra registrata da afroamericani e destinata al pubblico afroamericano), allo stesso modo nel 1923 avviò con successo il mercato discografico hillbilly pubblicando il violinista Fiddlin’ John Carson. Carson tuttavia non fu il primo a registrare questo genere di musica pre-esistente ma sconosciuto ai più. Il violinista texano Eck Robertson e l’amico Henry Gilliland, e poi Robertson da solo, nel 1922 lasciarono presso lo studio Victor di New York delle registrazioni (non propriamente richieste) di musica hillbilly a cui però i vertici dell’etichetta non diedero molto seguito; alcuni brani furono pubblicati, ma non procedettero oltre non essendo troppo convinti. Dopo un anno circa Robertson suonò alla stazione WBAP di N.Y.C. due di quei brani, potrebbe quindi esser stato il primo artista folk a esibirsi via radio con dei brani da lui precedentemente messi su disco. Il secondo fu Henry Whitter, ma fu conosciuto solo dopo il successo di Carson. Whitter era multi-strumentista e veniva dalla Virginia e anche lui si presentò a sorpresa, nel marzo 1923, per fare dei test presso la General Phonograph Corporation a N.Y.C., ma le sue registrazioni furono messe da parte fino al successo di quelle del giugno 1923 di Carson. A differenza di Robertson, Whitter prima della fine dell’anno fu richiamato per farne altre e avviò una carriera (seppur breve) in coppia con il violinista G.B. Grayson; Whitter come strumentista era mediocre, ma il suo nome è legato a diversi brani poi diventati standard.

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