Irma Lee (1941), ovvero Irma Thomas, rinomata cantante soul/rhythm and blues di New Orleans.
Nata a Ponchatoula, Louisiana, arrivò con i genitori a New Orleans quand’era piccola, e da teenager cantò in un quartetto gospel di fede battista. Fu influenzata da Mahalia Jackson e Pearl Bailey, ma anche dal pianista Cecil Gant e da Percy Mayfield. Si sposò con matrimonio riparatore a 14 anni ed ebbe due figli, a 19 si sposò ancora ed entro i vent’anni ebbe altri due figli; anche il secondo matrimonio durò poco, ma Irma mantenne il cognome dell’ultimo marito. Cameriera in un club cittadino in cui Tommy Ridgley guidava l’house band, ottenne dal bandleader di salire sul palco a cantare di tanto in tanto; il padrone del locale la licenziò per questo, ma Ridgley l’aiutò ad avere un contratto con Ron Records di Joe Ruffino. Il suo primo singolo del 1959 (You Can Have My Husband, But Please) Don’t Mess with My Man, di Dorothy LaBostrie, raggiunse la classifica R&B nazionale al 22º posto nel 1960. Ron pubblicò un altro singolo prima che la cantante lasciasse l’etichetta, scritturata da Minit sotto l’ala dell’autore e produttore Allen Toussaint.
Tra i dischi Minit solo Two Winters Long raggiunse le classifiche, ma brani come I Done Got Over It e soprattutto It’s Raining e Ruler of My Heart (personalmente, adoro l’ultimo citato), furono successi regionali e sono comunque rimasti tra i suoi più iconici. Ruler è stato ripreso da Otis Redding come Pain in My Heart, e mirabilmente da Norah Jones ospite della Dirty Dozen Brass Band nel loro Medicated Magic del 2002.
Imperial acquistò Minit nel 1963 (e Imperial venduta a Liberty Records), e Irma Thomas ebbe qualche successo. Il primo fu l’autografo e amaro Wish Someone Would Care (retro Breakaway), il suo più grande hit nazionale, arrivando nella classifica pop nel 1964, mentre il retro spopolò a New Orleans. Un altro hit avrebbe potuto essere lo splendido lato B (di Time Is on My Side) Anyone Who Knows What Love Is (Will Understand), di Jeannie Seely (segretaria alla Liberty!) e Randy Newman, ma non fu, come non lo fu Time Is on My Side, di Jerry Ragovoy, ripreso dagli Stones tale e quale con tutt’altri esiti commerciali. Registrò brani di altri grandi autori, come Burt Bacharach-Hal David (inediti) e Van McCoy (editi), e James Brown nel 1966 le produsse It’s a Man’s Woman’s World, ma Imperial/Liberty terminò il contratto non essendo più entrata nelle classifiche.
Fu con Chess nel 1967-1968, periodo in cui l’etichetta stava in più riprese mandando con successo Etta James a registrare negli studi FAME a Muscle Shoals, e così fece anche con lei con due sessioni che produssero diversi soul ballad in cui risaltano le tipiche sonorità dello studio di Rick Hall dei tempi, e tre di questi furono pubblicati: Somewhere Crying, A Woman Will Do Wrong e la sua versione del brano di Otis Redding Good to Me; solo questo fu un minor hit, e Irma finì il rapporto con Chess.
Nel 1969 l’uragano Camille distrusse molti club della Gulf Coast nei quali si esibiva, così si trasferì in California nel 1970, a Los Angeles poi a Oakland, dove visse qualche anno pubblicando con varie piccole etichette e lavorando presso i grandi magazzini Montgomery Ward; nel 1973 uscì un album prodotto da Swamp Dogg (In Between Tears).
Nel 1971 registrò per Atlantic una quindicina di brani rimasti inediti ai tempi, a parte un singolo sulla sussidiaria Cotillion; furono registrati in quattro modalità diverse nel tentativo dell’etichetta di rilanciarla: una alla Malaco di Jackson, MS (era il periodo in cui vi lavorava l’arrangiatore neorleansiano Wardell Quezergue), la sessione da cui fu estratto il singolo pubblicato, le altre a Detroit, Miami e Philadelphia. Thomas ha ricordato l’esperienza come frustrante, dicendo che i produttori volevano farla assomigliare a Diana Ross (i brani Cotillion sono stati recentemente ritrovati e pubblicati, con non molto piacere da parte della cantante).
Tornò a New Orleans nel 1976, dov’era ancora una celebrità e continuò a esibirsi dal vivo, e nei primi anni 1980 aprì il Lion’s Den Club con il marito e manager Emile Jackson (che al festival di Lucerna, v. sotto, è salito sul palco per accompagnarla). Firmò con Sansu (l’etichetta di Marshall Sehorn e Allen Toussaint), ma non ci furono pubblicazioni a parte una sua performance al New Orleans Jazz Festival del 1976, edita senza permesso né royalty. Dopo due album nel 1977 e nel 1980 Irma Thomas non ha registrato più nulla fino al ritorno avvenuto via Scott Billington di Rounder Records che le ha prodotto diversi album a partire dal 1986.