John Broven – South to Louisiana
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Room with a view of the blues
Ira Joseph LeJeune (1928-1955), noto come Iry LeJeune, fisarmonicista che rivitalizzò lo stile tradizionale della musica cajun della Louisiana tra gli anni 1940 e 1950.
Nato a Church Point, a nord-ovest di Lafayette, LA, in una modesta fattoria in piena regione acadiana, fu subito a contatto con la tradizione musicale cajun grazie ai familiari musicisti, come il padre e gli zii, tra cui Angelas LeJeune, noto negli anni 1930 (registrò per Brunswick a New Orleans, ed era amico di Amédé Ardoin, il famoso fisarmonicista nero creolo), che gli insegnò a suonare la fisarmonica sotto l’influenza dei dischi di Ardoin.
Ira soffriva di una quasi totale cecità e, non potendo lavorare nei campi, confidava nella musica come fonte di felicità ma anche di sopravvivenza: faceva l’autostop per recarsi in città con il suo strumento dentro un sacco di iuta, suonando per le mance ovunque trovasse un pubblico.
Alla fine della II g.m. si trasferì a Lacassine, vicino a Lake Charles (v. sotto), zona ricca di locali di intrattenimento, anche se per lui il lavoro non abbondava essendo il periodo in cui l’uso della fisarmonica e la musica cajun tradizionale stavano declinando verso una quasi totale scomparsa, assorbita fin dagli anni 1930 dallo western swing, e con la fisarmonica soppiantata dal violino e altri strumenti a corda. Anche nella vita civile molti acadiani ritenevano di dover rinunciare alla lingua francese e ad alcuni aspetti della loro cultura. Il processo di americanizzazione e di modernità era cominciato ai primi del Novecento con la scoperta del petrolio in Texas, e via via la regione Acadiana e i suoi abitanti furono sempre meno isolati a causa delle nuove attività commerciali, tuttavia l’arretratezza delle infrastrutture stradali della Louisiana preservò in certe comunità alcune condizioni della vita rurale del passato.
Nel 1946 Iry LeJeune conobbe il violinista Floyd LeBlanc, con il quale cominciò a suonare. LeBlanc lo invitò a registrare (nel 1947 o 1948) a Houston, TX, in occasione di una sessione programmata per la band (country) di cui faceva parte, gli Oklahoma Tornadoes del cantante Bennie Hess, con il chitarrista Virgel Bozman e altri, per l’etichetta Opera di Hess. Dalla sessione di LeJeune uscirono due brani con fisarmonica, Evangeline Special e Love Bridge Waltz, che diffondendosi rapidamente via radio e jukebox diedero il via al revival, favorito dal ritorno dalla guerra di molti acadiani desiderosi di risentire la propria musica dopo un vuoto di una decina d’anni. Nonostante si attribuisca a Iry LeJeune l’aver reintrodotto per primo la fisarmonica cajun nel secondo dopoguerra, diverse apparenze discografiche mettono in discussione questo primato dato che qualche mese prima di lui, nel 1947, fu Lee Sonnier (Livaudais Sonnier) di Crowley il primo cajun a registrare con la fisarmonica dopo la guerra, in compagnia del noto Happy Fats (Leroy LeBlanc), nello studio di suo genero J.D. Miller, con il disco pubblicato sull’etichetta di Miller Fais-Do-Do e, sempre nel 1947 ma non so se prima o dopo, Happy Fats con il fisarmonicista Amadus Adams e i Vermillion Playboys sempre a Crowley, sulla stessa etichetta. Per contro, fonti provenienti dalla famiglia LeJeune indicano che la sessione Opera occorse nella primavera 1947, prima che Ira si trasferisse a Lacassine per vivere con la famiglia del violinista Milton Vanicor, che partecipò alle sessioni seguenti di LeJeune (v. qui).
Comunque fu il disco di LeJeune ad aver grande riscontro commerciale e un impatto sul pubblico e sui musicisti simile a quello provocato dal violinista Harry Choates con Jole Blon qualche mese prima, diventando uno dei dischi cajun post-war più influenti. Ira divenne molto richiesto alle feste e nei locali fino al Texas del sud-est, e alle danze pubbliche nella casa dei Vanicor a Lacassine, con diverse band o in duo con i chitarristi Ivy Vanicor o Houston Fruge. Dopo un’interruzione dovuta a un incidente stradale che gli procurò danni alla schiena nell’autunno 1947, LeJeune tornò sulla strada per suonare.
È in questo periodo che si presentò alla stazione KPLC di Lake Charles e chiese a Eddie Shuler (che contrariamente a quanto scritto su Wikipedia e altrove non era dj alla radio, ma musicista che vi suonava dal vivo con il suo gruppo tre volte la settimana), fondatore di Goldband Records nel 1945, di poter suonare con lui e la sua band nella diretta radiofonica. Ho già scritto nell’articolo sotto su Lake Charles che Shuler acconsentì riluttante sia perché non conosceva lo strumento che questi portava sulle spalle in un sacco per farina (da texano appassionato di western swing e country music, ha poi dichiarato d’aver visto qui per la prima volta una fisarmonica) e nemmeno attratto dalla musica cajun se non quella swing per violino e chitarre, e sia perché immaginava che il proprietario della radio non avrebbe gradito, rischiando quindi di perdere il posto. Quando poi LeJeune gli chiese di poter registrare Shuler temporeggiò, ma il fisarmonicista aveva bisogno di leggervi un sì e tornò, e a quel punto Shuler accettò più per pietà nei confronti della sua disabilità che per altro.
Nel 1949 registrò quindi alla radio KAOK di Lake Charles Lacassine Special e Calcasieu Waltz, con i Lacassine Playboys e la chitarra di Shuler, che fece stampare i master sulla sua etichetta Folk Star. Il disco vendette molto bene e Shuler continuò a registrare LeJeune alla KPLC e nel suo studio a Lake Charles (v. sopra Goldband), pubblicando anche su Goldband e TNT. Quando arrivò il registratore portatile a nastro Shuler lo registrò anche in altri luoghi, come a casa del fisarmonicista a Church Point, con il registratore sul tavolo della cucina; in Duraldo Waltz non c’è la fisarmonica di LeJeune, ma si può sentire l’abbaio del suo cane.
Il successo di Iry LeJeune impose il ritorno della fisarmonica portando alla ribalta una nuova schiera di fisarmonicisti, e la sua scomparsa a soli 27 anni ne accentuò il mito, tuttora vivente specialmente in Acadiana, soprattutto a partire dal cajun revival degli anni 1970. Al ritorno da un gig a Eunice nel 1955, lui e il violinista J.B. Fuselier si ritrovarono con una gomma a terra e dovettero fermarsi per cambiarla rimanendo in mezzo alla carreggiata perché i lati della strada non erano agibili. Un automobilista piombò su entrambi a tutta velocità; Fuselier subì la rottura di una gamba e della clavicola, LeJeune fu spedito a morire in un campo.
Con una discografia inferiore a trenta brani, il suo talento sullo strumento, la sua personalità musicale unica, i testi legati alla vita di tutti i giorni in cui la gente comune si identificava e, da ultimo, la sua fine tragica e precoce… per un motivo o l’altro vien da pensare a lui come il Robert Johnson e/o il Jimmie Rodgers del cajun.
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