Articoli in riferimento a: John Hammond Sr

John Henry Hammond II (1910-1987, New York City), aka John Hammond o John Hammond Sr, noto produttore, promotore, discografico, critico musicale e grande talent scout, soprattutto per Columbia Records, padre del chitarrista e cantante John Paul Hammond, e imparentato con la famiglia Vanderbilt da parte di madre. In realtà fu battezzato John Henry Hammond Jr (avrebbe dovuto essere III, dato che sia il padre che il nonno si chiamavano John Henry), ma ai nostri tempi ha senso attribuirgli “Sr” per distinguerlo dal figlio, il quale sebbene porti un secondo nome diverso, è anch’egli conosciuto solo come John Hammond.
Nonostante l’educazione musicale classica, John dimostrò presto maggior interesse verso la musica afroamericana, come per le questioni di giustizia sociale. In cerca di jazz dal vivo cominciò a frequentare Harlem, dove nel 1927 fu impressionato da Bessie Smith all’Alhambra Theater; abbandonò gli studi a Yale per dedicarsi alla musica, dapprima come corrispondente americano per Melody Maker. La prima produzione discografica l’attuò nel 1931 per il pianista Garland Wilson, e come organizzatore diede vita a una delle prime serie programmate di concerti jazz, continuando a occuparsi di questioni razziali, per le quali trovava nella valorizzazione e nel riconoscimento della supremazia nera nel jazz la più costruttiva forma di protesta sociale.
Prestò gratuitamente la sua opera come dj radiofonico e invitò diversi jazzisti nel suo programma, come Fletcher Henderson, Benny Carter e Art Tatum, e nel periodo della Grande Depressione fece pubblicare molti artisti jazz che altrimenti non ne avrebbero avuta possibilità, oltre a produrre l’ultima sessione in studio di Bessie Smith. Fu strumentale nella composizione delle orchestre di Benny Goodman, spingendolo a ingaggiare musicisti neri come Teddy Wilson (da lui scoperto) e Lionel Hampton, e Fletcher Henderson come arrangiatore, oltre che Charlie Christian, anch’egli scoperto da Hammond e nel 1939 inserito nel gruppo ridotto di Goodman.
Risale al 1933 una delle sue scoperte più importanti, una giovane Billie Holiday che fece debuttare in studio in una sessione di Goodman, e che poi produsse fino al 1937. Noto anche il suo interesse per l’orchestra di Count Basie, udita con meraviglia per radio in diretta dal Reno Club di Kansas City e da lui fatta venire a New York per offrirgli maggior visibilità (il successo sulla costa est della band di Basie non fu immediato, per i motivi spiegati nell’articolo sotto su Jimmy Rushing). Nel 1938 organizzò il primo concerto From Spiritual to Swing al Carnegie Hall, in cui avrebbe voluto, tra altri uomini e donne di blues, Robert Johnson, che però nel frattempo era già deceduto, a soli 27 anni (al suo posto andò Big Bill Broonzy).
Nel dopoguerra, non interessato alla rivoluzione del bebop, si dedicò ai veterani dello Swing, al folk, al blues e al rhythm and blues, facendo altre grandi scoperte: Aretha Franklin, quando ancora cantava gospel, e Bob Dylan, che fece firmare da Columbia nonostante i vertici non lo apprezzassero.
Fu inoltre fondamentale nel far pubblicare alla reticente etichetta parte del materiale lasciato da Robert Johnson, apparentemente poco attrattivo perché segnato dal tempo, su un album del 1961, King of the Delta Blues Singers, che influenzò un’intera generazione di musicisti e diede la stura al mito del bluesman per antonomasia. Fece mettere sotto contratto anche Bruce Springsteen, Leonard Cohen e Stevie Ray Vaughan.
Al di là dei suoi grandi meriti Hammond, pur di servire la causa, a volte peccò di tendenza alla menzogna, aggravata dal suo avere una certa influenza (su fatti e persone, non necessariamente per ottenere benefici materiali e/o strettamente personali), come quando mentì su Robert Johnson presentandolo all’high society newyorchese, in occasione del suddetto evento al Carnegie Hall, deceduto come per magia nel “preciso momento” in cui era stato invitato a partecipare (dando così involontariamente inizio alle varie speculazioni sulla morte e vita di Johnson in una fase in cui piuttosto, data la freschezza della sua scomparsa, si sarebbe potuto meglio indagare), o con la diffusione pubblica di false convinzioni sulla morte di Bessie Smith (poi ritratte, ma l’immaginario collettivo era ormai già imbevuto della versione travisata, preferita dal pubblico perché più tragica, v. articolo sotto su Clarksdale, Mississippi, pt 1).

The Crossroads, Clarksdale, Ms

Clarksdale, Mississippi – pt 1

Clarksdale. Nonostante sia quanto di più idealmente lontano dal famigerato incrocio a cui si attribuisce il mito della cessione dell’anima al diavolo da parte di Robert Johnson e che, a esser precisi, le Highway...

Jimmy Rushing Lullabies

Jimmy Rushing – Rushing Lullabies

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