Articoli e recensioni in riferimento alla musica jump blues, stile rhythm and blues ad andatura sostenuta derivato dalle big band jazz-swing dell’Ovest degli anni 1930/1940, anticipatore del rock ‘n’ roll e, per estensione, del rockabilly. I suoi antesignani si possono trovare, ad esempio, in One O’Clock Jump e Jumpin’ at the Woodside di Count Basie, in Flying Home di Lionel Hampton, o nel Jumpin’ Jive di Cab Calloway, e del resto i due più grandi cantanti jazz, Jimmy Rushing, con Basie per anni, e Calloway, furono modelli diretti per gli shouter R&B che seguirono.
Nel secondo dopoguerra, con la dissoluzione delle big band, si vennero a formare orchestre più agili con meno elementi, o combo allargati, con sezioni ritmiche e fiati dal forte impatto, conglobando lo swing e la tradizione boogie con il nuovo blues urbano (v. ad es. quella di Johnny Otis). Ugualmente le grandi sale da ballo furono sostituite dai nightclub, e questi ritmi uptempo erano fatti apposta per riempirli di clienti danzanti. Se la musica stimolava a “saltellare”, le liriche in genere invitavano alla spensieratezza, ai festeggiamenti, all’alcool, all’iperbole, all’humour o al tragicomico, ai nonsense, ai double entendre e alle prodezze sessuali (v. la nota Sixty Minute Man dei Dominoes, formato più asciutto che evolse verso il doo-wop).
Il più calzante esempio di jump blues tra i più coinvolti nello sviluppo del rock ‘n’ roll è Big Joe Turner, nella sua figura di potente shouter solista e frontman di orchestre di quel tipo, mentre il più noto e importante, in particolare per la definizione del rhythm and blues, è stato Louis Jordan, tra sofisticazione urbana e riferimenti alle usanze del sud rurale a base di ritmi jive e shuffle con una formazione snella e compatta, i Tympany Five.
La chitarra e il pianoforte di solito erano parte della ritmica, e il frontman era tipicamente un sassofonista, sovente anche cantante (v. Louis Jordan, Eddie Vinson, Big Jay McNeely, Illinois Jacquet, Bull Moose Jackson, Arnett Cobb, e altri), o un cantante dalla voce tonante come Turner (v. anche Roy Brown, Jimmy Witherspoon, Wynonie Harris, Roy Milton, e altri), a grandi linee classificati come (sassofonisti) honker e (cantanti) shouter, ma nella corrente jump blues si possono annoverare anche pianisti solisti come Joe Liggins, Amos Milburn, Little Willie Littlefield, Floyd Dixon. Naturalmente anche i chitarristi furono influenzati dalle nuove sonorità, da quei fraseggi di sassofono e dai loro stessi lick ritmici che potevano espandersi in solismi, e protagonisti come T-Bone Walker e Charlie Christian aprirono la strada a una schiera di nuovi solisti fissando una tradizione e un modello agognati e perseguiti ancora oggi. Vedi anche West Coast blues.