Lo stile West Coast blues maturò negli anni 1940, dopo che l’esodo di molti lavoratori afroamericani (e no) verso la costa californiana, cominciato alla fine degli anni 1930, divenne più consistente a causa della crescente richiesta dell’industria bellica navale e aeronautica. Presto ci fu necessità d’intrattenere i lavoratori (tra cui naturalmente c’erano dei musicisti in cerca di fortuna) e nacquero quindi molti locali che attirarono musicisti dagli stati limitrofi, soprattutto dal Texas. Di conseguenza spuntarono anche le prime indie discografiche. Se T-Bone Walker si può considerare il simbolo di questo nuovo suono urbano, e quindi la chitarra elettrica la novità portante quei meravigliosi, caldi blues lick con assolo compassati e allo stesso tempo appassionati, non da meno nel definire il rhythm and blues della regione occidentale fu la componente ritmica jump blues insieme allo swing ereditato dal jazz di Kansas City, più “chiassosa”, introdotta da sassofonisti (e in Texas, e in generale nell’area West/South West ce n’erano moltissimi) come Louis Jordan (anche qui), Earl Bostic, Eddie Vinson, Big Jay McNeely, Chuck Higgins.
Mentre le grandi sale da ballo dell’epoca delle big band anche nel dopoguerra non tornarono a riempirsi, furono i piccoli club a modellare un’altra grande tradizione texana, il pianismo blues, in qualcosa di più intimo, pur sempre ballabile, portato da pianisti di razza che erano anche grandi cantanti dalla voce suadente, come Charles Brown, Nat King Cole, Lloyd Glenn, Amos Milburn, Joe Liggins, Tiny Bradshaw, Ray Charles, Floyd Dixon, Ivory Joe Hunter. Se uno dalla voce profonda come Percy Mayfield dovette allontanarsi presto dalle scene (per un incidente che lo lasciò sfigurato), ma continuò a fare ciò per cui era più portato, il songwriter, altri eleganti e potenti cantanti calcavano i palcoscenici, come Duke Henderson, Jimmy Witherspoon (v. articolo sotto), Roy Milton, Roy Brown, mentre un sassofonista e bandleader come Maxwell Davis dirigeva le sessioni Modern Records.
L’area maggiormente interessata, anche da un’ulteriore sviluppo, fu quella di Los Angeles, dove chitarristi come Chuck Norris, Johnny Watson (v. articolo sotto), Jimmy Nolen innovarono lo stile, e un’armonicista del sud vissuto al nord, George ‘Harmonica’ Smith, vi si trasferì piantando i semi di una nuova influenza, l’armonica blues West Coast style, raccolta soprattutto da musicisti bianchi della generazione seguente.
Al nord, fin dal principio l’industria navale richiamò lavoratori nella Bay Area, dove aveva il suo piccolo regno il produttore Bob Geddins, attraendo i chitarristi Lowell Fulson, Johnny Fuller, Lafayette Thomas, Ulysses James, Pee Wee Crayton, il cantante Jimmy Wilson, influente su B.B. King (v. articolo sotto), e pianisti come Roy Hawkins (v. articolo sotto), Jimmy McCracklin, Little Willie Littlefield.